22 novembre 2009 - Alpe Giumello in Valsassina
Giornata grigia ma senza la temuta pioggia per un'altra uscita in Valsassina.
Questa volta scegliamo un percorso ad anello da Indovero (ma Indovesarà l'accento?) all'alpe Giumello e da qui a Narro per tornare al punto di partenza.
Viaggio senza traffico, solito caffè dalle splendide Simo e Anna (che progressi eh?), poi Canio si fa tentare e compra del formaggio nella adiacente formaggeria nonostante le nostre minacce di lasciarlo a piedi...
Questa volta le indicazioni sono davvero precise, parcheggiamo al posto giusto e non sbagliamo mai! Il percorso è semplice e breve ma le giornate sono corte e va bene così.
Arriviamo all'alpe Giumello, foto di rito e poi raggiungiamo il rifugio Capanna Vittoria (buono il cibo, caro il vino...), non male ma assai affollato perchè raggiungibile anche in macchina.
Qui qualcuno dorme...
qualcun altro no!
Si riparte e con una ripida discesa in boschi di castagne e betulle recuperiamo la trek mobile, tutto il calcio minuto per minuto e a casetta per cena.
Alla prossima.
Mario
15 novembre 2009 - Rifugio Casera Vecchia in Valvarrone
E da questa volta i Curiosandi hanno iniziato a percorrere i sentieri della Valsassina, finora poco battuta dai nostri prodi (minuscolo!).
La meta è la media Val Varrone da Premana al rifugio Casera Vecchia. Ritrovo agli ananas di Sesto dove incontriamo Silvia e Pablo e via, sotto un tipico cielo grigio novembrino.
Arriviamo a Premana e parcheggiamo, per la gioia di Canio, in via Risorgimento, poi iniziamo a camminare e qui la prima sorpresa: il sentiero ci si presenta con una impervia discesa! (E infatti al ritorno, già stanchi, sarà il colpo di grazia...)
Chiacchierando amabilmente il percorso si snoda sotto i nostri scarponi e, sebbene piuttosto lungo, non è faticoso. In più possiamo ammirare una bella cascata e un paio di villaggi con baite molto carini, sembra di essere dentro un presepe!
Nel frattempo la neve (per terra, non dal cielo!) ha fatto la sua comparsa ma non demordiamo: il pensiero della polenta fumante ci sprona e finalmente arriviamo al rifugio. E' veramente bello, tutto in legno, molto raccolto, il gestore è simpatico e affabile, il cibo di qualità... e come al solito non facciamo prigionieri!
Si fa pomeriggio inoltrato, ripartiamo ma ormai le giornate sono corte e arriviamo che è già buio.
Bella giornata e bella gita, se solo il sole si fosse mostrato...
Alla prossima.
Mario
7 novembre 2009 - Resegone
Quanta neve!
Gruppo ridotto per questa uscita di sabato, ma le previsioni per la domenica danno pioggia e quindi andiamo.
Caffe' al bar delle Veline e poi via sui tornanti per Morterone. Arrivati, ci rendiamo conto di quanta neve ci aspetta ma non ci demoralizziamo e iniziamo il cammino.
Come di prammatica, ad un bivio sbagliamo il sentiero e cosi' dopo circa un quarto d'ora ritorniamo sui nostri passi. La neve intorno a noi e' sempre di piu' (circa mezzo metro), per fortuna il sentiero e' ben segnato e scavato nella neve.
Chiacchierando amabilmente arriviamo al rifugio dove ci aspetta un panorama quasi "spettrale": la neve, il sole che filtra tra le nubi, le cime imbiancate. Bellissimo!
Foto di rito e ci accingiamo al pranzo nel rifugio: qui, mentre io in fretta consumo un'insalatina scondita, un po' di tofu e una minerale (non gassata), devo poi aspettare che Canio si sbafi (nell'ordine):
- polenta e lonza con funghi
- polenta e formaggi
- polenta, cotechino e lenticchie
- un litro di vino
- grappa e caffe'.....
Riprendiamo il cammino tutti imbacuccati perche' fa parecchio freddo; in breve raggiungiamo la trek mobile IV e ripartiamo; breve sosta al bar delle Veline per un prosecchino, acquisti vari alla vicina formaggeria e via verso casa.
Alla prossima!
Mario
Gruppo ridotto per questa uscita di sabato, ma le previsioni per la domenica danno pioggia e quindi andiamo.
Caffe' al bar delle Veline e poi via sui tornanti per Morterone. Arrivati, ci rendiamo conto di quanta neve ci aspetta ma non ci demoralizziamo e iniziamo il cammino.
Come di prammatica, ad un bivio sbagliamo il sentiero e cosi' dopo circa un quarto d'ora ritorniamo sui nostri passi. La neve intorno a noi e' sempre di piu' (circa mezzo metro), per fortuna il sentiero e' ben segnato e scavato nella neve.
Chiacchierando amabilmente arriviamo al rifugio dove ci aspetta un panorama quasi "spettrale": la neve, il sole che filtra tra le nubi, le cime imbiancate. Bellissimo!
Foto di rito e ci accingiamo al pranzo nel rifugio: qui, mentre io in fretta consumo un'insalatina scondita, un po' di tofu e una minerale (non gassata), devo poi aspettare che Canio si sbafi (nell'ordine):
- polenta e lonza con funghi
- polenta e formaggi
- polenta, cotechino e lenticchie
- un litro di vino
- grappa e caffe'.....
Riprendiamo il cammino tutti imbacuccati perche' fa parecchio freddo; in breve raggiungiamo la trek mobile IV e ripartiamo; breve sosta al bar delle Veline per un prosecchino, acquisti vari alla vicina formaggeria e via verso casa.
Alla prossima!
Mario
1 novembre 2009 - Monte Berlinghera
Prima domenica con l'ora solare, temperatura mite anche se l'aria e' frizzantina.
La meta scelta e' il monte Berlinghera in alto Lario, all'incrocio tra Valtellina e val Chiavenna ma ancora sull'alta via lariana.
Piccolo contrattempo all'andata causato da una lunga coda a Sorico per via di una festa paesana con le bancarelle, e tutti gli abitanti della zona che cercano un improbabile parcheggio. L'attesa ci permette di incontrare nuovamente il simpatico cacciatore, con scatolone di metallo (storto) appoggiato sul portapacchi assai malfermo, che ci supera rombando e inquinando piu' di 10 SUV al massimo della potenza...
Arrivati felicemente al nostro parcheggio (ma scopriremo ben presto che non e' quello previsto) come da prassi sbagliamo strada e ci inoltriamo in una fitta pineta.
Salvo rischia del suo per il bene della comunita' e chiede informazioni ad un cacciatore appostato... che per fortuna capisce che non e' selvaggina e ci da' indicazioni sul sentiero da seguire.
Nel frattempo siamo saliti al di sopra della coltre di nebbia e possiamo ammirare uno splendido paesaggio, con le cime dei monti che spuntano dalla foschia e hanno gia' le cime piu' alte imbiancate.
Un ultimo strappo (ripido assai) ci porta in cima, con una cappella in rovina e un bel vento teso che ci fa rabbrividire.
Breve sosta per rifocillarci e riprendiamo la via del ritorno; ovviamente non facciamo la stessa strada dell'andata ma anche cosi' giriamo in tondo un paio di volte prima di ritrovare la macchina.
E anche questa e' fatta, alla prossima!
Mario
La meta scelta e' il monte Berlinghera in alto Lario, all'incrocio tra Valtellina e val Chiavenna ma ancora sull'alta via lariana.
Piccolo contrattempo all'andata causato da una lunga coda a Sorico per via di una festa paesana con le bancarelle, e tutti gli abitanti della zona che cercano un improbabile parcheggio. L'attesa ci permette di incontrare nuovamente il simpatico cacciatore, con scatolone di metallo (storto) appoggiato sul portapacchi assai malfermo, che ci supera rombando e inquinando piu' di 10 SUV al massimo della potenza...
Arrivati felicemente al nostro parcheggio (ma scopriremo ben presto che non e' quello previsto) come da prassi sbagliamo strada e ci inoltriamo in una fitta pineta.
Salvo rischia del suo per il bene della comunita' e chiede informazioni ad un cacciatore appostato... che per fortuna capisce che non e' selvaggina e ci da' indicazioni sul sentiero da seguire.
Nel frattempo siamo saliti al di sopra della coltre di nebbia e possiamo ammirare uno splendido paesaggio, con le cime dei monti che spuntano dalla foschia e hanno gia' le cime piu' alte imbiancate.
Un ultimo strappo (ripido assai) ci porta in cima, con una cappella in rovina e un bel vento teso che ci fa rabbrividire.
Breve sosta per rifocillarci e riprendiamo la via del ritorno; ovviamente non facciamo la stessa strada dell'andata ma anche cosi' giriamo in tondo un paio di volte prima di ritrovare la macchina.
E anche questa e' fatta, alla prossima!
Mario
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