1 Novembre 2007 - Grande Chenio in Ancona

Ragazzi, apro questo breve capitolo relativo agli appunti di viaggio dei giorni trascorsi nella Dorica.
Bene, il giorno dei Santi, il prode Max, organizza una simpatica uscita sulle pendici del Monte Conero, ci prepariamo all'uscita e siamo accompagnati dalle nostre amiche Roberta ed Antonella.
Qui apro una parentesi, la breve escursione mi vede prendere parte in impermeabile e berretto, mentre gli altri personaggi citati supra, erano attrezzati per l'occasione, quindi vi tralascio i commenti impietosi delle amiche di Max, Roberta ed Antonella , nei miei confronti per l'appunto!
Ma cosa ci volete fare, il mondo a volte è cattivo' :)
Lungo il percorso abbiamo tutto il tempo per gustare i deliziosi corbezzoli presenti



ed ammirare lo splendido panorama dello sperone roccioso su cui si adagia Sirolo, Scirolo per gli indigeni.
Anche qui, le amiche di Max, non mancano di farmi notare che sul Naviglio di questi panorami non se ne vedono!



E continuiamo a farci del male!
Durante il cammino le amiche di Max, Roberta ed Antonella, mi controllano a vista, infatti hanno paura che in un raptus possa prelevare qualche esemplare di flora locale, corbezzoli o pini di aleppo, per realizzare degli splendidi bonsai, insomma , mi sento un po' alla stessa stregua di un sorvegliato speciale!
Come Dio vuole raggiungiamo il punto panoramico sopra la spiaggia delle due sorelle, che , introduco per i non anconetani sono due faraglioni che si stagliano alla base orientale del Monte Conero prospicenti una famosa e bella spiaggia sassosa raggiungibile via mare o tramite il sentiero che abbiamo imboccato.



Sazi della vista marina riprendiamo la via del ritorno, ma qui Max si ricorda della presenza di una grotta poco sopra il sentiero, chiamata la grotta dei contrabbandieri, e nel miglior stile,

'se non vi fate male non siete contenti',

abbandoniamo il sentiero principale ed imbocchiamo un ripido ed angusto sentiero.
Dopo un piccolo tratto di salita ecco apparire la grotta, una cavità naturale abbastanza grande illuminata da due feritoie nella roccia, non si capisce se naturali o realizzate dall'Homo Faber.



Bene, il tempo incalza ed il buio sta scendendo inesorabile, onde evitare di dover illuminare il cammino con la luce dei cellulari, sveltamente ci dirigiamo verso l'auto, che raggiungiamo ormai alle prime tenebre!

Ma ormai è fatta, stanchi ma felici ci dirigiamo a Sirolo, una vasca in un giorno di festa, non può mancare!
Traduco per i cittadini:
dicesi 'vasca' una passeggiata effettuata nel centro dell'agglomerato urbano senza un preciso scopo, ma solo per il gusto di effettuare due passi in compagnia chiacchierando dei massimi sistemi e non.

Dopo la 'vasca' si rientra nella dorica per vedere un film, 'un'altra giovinezza' che vi consiglio vivamente, anche se prima di andare vi suggerisco di frequentare un corso di antropologia culturale e di semiotica, comunque fidatevi, non rimarrete delusi!

Bene , nei giorni trascorsi nella 'dorica' non poteva terminare senza un giro di ricognizione al Parco del Cardeto

http://www.parcodelcardeto.it/

Ma direi di approfondire questo argomento in un altro momento.
ciao

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