25 Aprile 2008: Trekking al Monte Bisbino



La notizia della giornata: per la prima volta da tanto tempo non abbiamo sbagliato strada!!! Siamo riusciti a seguire le indicazioni del percorso alla precisione: che bello leggere le note e ritrovarcisi con il percorso, da non credere... Anche se siamo stati aiutati all'inizio da una simpatica famigliola autoctona ("C'e' da camminare!" e' stato il commento alla nostra richiesta di informazioni) che ci ha impedito di imboccare il sentiero sbagliato appena lasciato Cernobbio.
Gia', Cernobbio: il prode Maurizio ci aspetta in centro al paese e via telefono dice: "sono in via XXV aprile". Ma il mio navigatore non ne vuole sapere: questa strada gli e' sconosciuta, proprio oggi che ne e' la ricorrenza! Poi il nostro si sposta in via della Liberta' e finalmente il navigatore ci porta a destinazione (meno male, gia' pensavo alle implicazioni se non avesse trovato neppure questa...).
Ci mettiamo in marcia sotto un bel sole e un cielo azzurro, peccato la foschia che non rende giustizia al panorama che si gode dal sentiero.
Salita non faticosa tranne che nell'ultimo tratto e, al solito affamati, giungiamo in vetta dove troviamo il rifugio Bisbino. Qui entro e chiedo cosa offre il menu: "Pizzoccheri, polenta e brasato, polenta e salsiccia, polenta e formaggio". Senza esitazione: "va bene, siamo 4!" Cosa volete, come diceva Oscar Wilde "so resistere a tutto tranne che alle tentazioni".
Emulo della citazione anche il prode Maurizio, che con noi in poco tempo e' passato dalle gallette di riso ai pizzoccheri e alla polenta con il formaggio fuso sopra!!!
Finalmente sazi e moderatamente allegri (vino della casa in abbondanza e bottiglia di grappa incautamente lasciata dall'oste sul nostro tavolo) prendiamo la via del ritorno, decidendo di scendere per la strada che sfiora il rifugio Bugone, arriva a Rovenna (bellissime ville a picco sul lago) e giunge a Cernobbio proprio mentre e' in pieno svolgimento la vasca pomeridiana. Ci guardano un po' strano ma noi siamo contenti lo stesso per la bella gita e la piacevolissima compagnia.

Alla prossima!
Mario

Qui sotto il Grande Chenio vicino alla vetta: la scritta 1900 sul cippo non e' l'altitudine, forse la sua data di nascita?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ILGRANDECHENIO

Solo una precisazione, il 1900 non è l'anno di nascita de ILGRANDECHENIO
ma solo il numero del cippo confinale tra Svizzera ed Italia!
Sempre vostro

ILGRANDECHENIO

Anonimo ha detto...

Ricettario


POLENTA
Come altre polente della montagna lombarda (ad esempio la pulénta vüncia, polenta uncia cioè unta), è preparata con una miscela contenente farina di grano saraceno, che le conferisce il tipico colore scuro, diversamente dalle preparazioni di altre regioni che utilizzano un solo tipo di farina, ottenendo quindi una polenta gialla. A differenza dell'oncia, nella polenta taragna il formaggio viene incorporato durante la cottura


PIZZOCCHERI (ricetta tradizionale)
Ingredienti per 5/6 persone: una confezione da 500 g di pizzoccheri, 400/500 g di verze (oppure coste, spinaci o fagiolini a seconda della stagione) tagliate a pezzi, 3 patate, 200 g di burro d’alpe, 400 g di formaggio Casera giovane o formaggio di latteria, 4 spicchi d’aglio, 100 g di Parmigiano grattugiato, salvia fresca, sale.

In una pentola bollire, in abbondante acqua, le verdure per circa 5 minuti, quindi salare e aggiungere i Pizzoccheri. Cuocere per altri 10 minuti circa e scolare. Sistemare il tutto in una zuppiera calda alternando strati di Pizzoccheri e verdure a strati di formaggio tagliato a dadini, spolverando con Parmigiano. In precedenza far soffriggere il burro con l’aglio e la salvia; versare il soffritto sui Pizzoccheri e servire molto caldi, accompagnati da un buon vino valtellinese.


Per carlo!!

Anonimo ha detto...

Grappa all'ortica
Durata 60 giorni

Ingredienti: qualche pianta giovane di ortica fresca; 1 litro di grappa bianca.

Procedimento: macerate le ortiche nella grappa per 45 giorni. Imbottigliate mettendo nella bottiglia una piantina di ortica appena colta. La grappa sarà pronta dopo 15 giorni dall’imbottigliamento.

Per la maestra

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