Gita 157 - 9 ottobre 2011: Denti della Vecchia (CH)
Stavolta le previsioni ci hanno giocato un brutto scherzo: davano pioggia da Lugano in su e quindi abbiamo deciso di stare nel sud Ticino. I Denti della Vecchia ci incuriosivano e quindi si va. In realta' poi il tempo e' stato bello ovunque, accidenti!
Arriviamo a Sonvico, ci siamo stati qualche mese fa e quindi conosciamo bene la strada; vogliamo salire alla Capanna Pairolo dalla via piu' breve anche se e' piu' ripida. Arriviamo in vista del rifugio, c'e' il sole ma anche un forte vento, fa freddo e ci infiliamo i giubbotti. Saliamo ancora ed entriamo nel bosco: qui inizia il sentiero dei Denti che corre per tutta la lunghezza della montagna ai piedi dei vari picchi che compongono questa celebre cima.
Arrivati in fondo giriamo e prendiamo il sentiero italiano che corre dall'altra parte: e' decisamente meno battuto, tenuto male ma qui non c'e' vento, c'e' il sole e fa quasi caldo!
Si apre uno scorcio, vediamo il lago di Lugano e al di la' le prime cime tra cui riconosciamo il Sasso Gordona con la sua forma caratteristica; piu' a sinistra si ergono maestose le Grigne e oltre si intravede il Legnone.
Il sentiero ritorna alla Capanna dove ci fermiamo per scaldarci un po': all'interno un simpaticissimo signore suona la fisarmonica e canta, e molto bene anche!
Rimaniamo ad ascoltarlo un po', poi il rifugista ci porta un vassoio di castagne appena cotte sul fuoco, evviva!
Gita 156 - 2 ottobre 2011: a spasso sul Lucomagno (CH)
Un'altra bellissima giornata di sole ci accoglie, temperature miti e quasi estive.
Per la prima volta affrontiamo il Lucomagno e quindi a Olivone tiriamo diritto. Poco dopo una sbarra (alzata!) ci fa capire che in inverno il passo puo' essere chiuso; superiamo Acquacalda (dove in teoria avremmo dovuto parcheggiare) e ci fermiamo ad un ampio posteggio all'Alpe Casaccia.
Ci sono i parchimetri, ma un cartello ci avvisa che funzionano solo in inverno. Mah!
Partiamo ma facciamo fatica a trovare l'attacco del sentiero, le nostre indicazioni partivano piu' in basso... eccolo finalmente, dobbiamo solo attraversare un ruscello e ci siamo.
Il sentiero e' agevole e saliamo senza problemi, parte all'aperto e parte nel bosco; sembra ancora piena estate e siamo in ottobre!
Eccoci al dunque: il passo delle Colombe - nostra prima meta - lo intravediamo appena ma in compenso vediamo un sentiero ripidissimo davanti a noi. Ci mettiamo d'impegno e saliamo: finalmente siamo al passo, il panorama che ci si offre e' degno della fatica fatta.
Davanti a noi il maestoso Pizzo delle Colombe, dietro la vallata immensa e riusciamo a vedere l'Adula laggiu' in fondo.
Scolliniamo, c'e' un bel laghetto e alcune persone stanno pranzando sulle sue rive, ma non appena ci affacciamo sul lato opposto la vista che ci appare ci fa tremare le gambe; tanta bellezza offusca lo sguardo e ci emoziona.
Vediamo tutta la vallata verso il Passo dell'Uomo e ancora piu' giu' fino al lago Cadagno e la sua Capanna, nella zona del Ritom!
Non ci sono parole per descrivere tanta bellezza, ci fermiamo qualche minuto estasiati e io cerco di imprimermi questo panorama nella memoria...
Riprendiamo, ora sara' sempre in discesa; il sentiero e' largo e agevole e in breve raggiungiamo il Passo dell'Uomo.
Da qui in avanti siamo su una mulattiera sassosa e la vallata si restringe intorno a noi, poi iniziamo a intavedere il lago del Lucomagno con il caratteristico traliccio che emerge dalle acque.
Siamo al Passo del Lucomagno, fa decisamente caldo: 25° (se penso che la settimana successiva sarebbe sceso sotto zero...)
L'ultima parte del viaggio è sul sentiero che scende costeggiando la strada asfaltata ma poi per fortuna se ne allontata; abbiamo ancora modo di vedere le sorgenti del Brenno, con le acque che sgorgano direttamente dalla roccia.
Siamo arrivati, riprendiamo l'auto ma ci fermiamo a Olivone: stavolta il caseificio e' aperto e non ci lasciamo scappare l'acquisto del formaggio!
Gita 155 - 25 settembre 2011: Capanne Adula (CH)
E' da un po' che vogliamo andarci, il nostro nuovo amico del Ticino c'e' stato di recente e il suo racconto mi invoglia ancora di piu': via, si parte!
La strada della Val Blenio ormai la conosciamo a memoria, almeno fino a Ghirone: qui prendiamo a destra salendo verso la diga e poi ancora a destra: c'e' uno spiazzo e un semaforo regola l'ingresso alla galleria, stiamo per entrare nella diga!
La percorriamo lentamente, e' buia e un'idea mi turba un pochino: alla mia destra oltre il muro c'e' un precipizio di alcune centinaia di metri, alla mia sinistra oltre il muro una massa d'acqua che preme... finalmente usciamo ma poco dopo ne troviamo un'altra, stavolta e' nella montagna, meno male!
All'uscita c'e' uno spiazzo erboso, decidiamo di parcheggiare e iniziamo a camminare: un cartello che non ci lascia tranquilli!
Poco dopo la mulattiera e' interrotta da una sbarra, accidenti potevamo arrivare fino a qui in macchina... il cartello ci indica la prima Capanna a 1.45 ore, la seconda a 2.45, vediamo come si mette.
Subito dopo uno splendido laghetto artificiale, ammantato dai colori gia' autunnali.
La val Carassino e' ampia, bellissima, il sentiero sale con dolcezza, ogni tanto vediamo un alpeggio, un recinto con i cavalli, una mucca con il vitellino accanto.
Teniamo un buon passo, il tempo e' bello anche se non vediamo la fine del sentiero!
Finalmente arriviamo al bivio: a destra la prima Capanna (e' nascosta da una collinetta ma la bandiera ne tradisce la presenza), ci abbiamo messo un'ora e mezza e siamo contenti di noi stessi.
Breve sosta ristoratrice a base di marmellata e riprendiamo: la seconda Capanna e' proprio sopra di noi, un'ora di cammino in ripida salita!
Non ci scoraggiamo e inforchiamo il sentiero, saliamo senza fermarci; l'ultimo tratto per fortuna e' un po' meno ripido: siamo arrivati, abbiamo impiegato 45 minuti, non male per due cinquantenni!
E' ancora presto per il pranzo e cosi' saliamo ancora un po' verso il ghiacciaio per un altro centinaio di metri, arriviamo al bivio: a destra si va verso il lago Cadabi, a sinistra sull'Adula. Foto di rito al ghiacciaio e rientriamo.
Pranzo in Capanna, fuori e' freddino, qualcuno arriva dall'Adula e sta sistemando le corde, l'aria qui e' gia' da inizio inverno.
Iniziamo la discesa, vogliamo fermarci un momento alla Capanna CAS per una bibita.
Il Dorico scopre che la TV sta trasmettendo l'arrivo del Campionato del Mondo di ciclismo e ci fermiamo a vedere: nonostante l'incessante incitamento del telecronista Cancellara non arriva al podio, noi dobbiamo accontentarci del 14° posto, pazienza!
Riprendiamo la discesa, teniamo un passo da bersagliere mentre chiacchieriamo del piu' e del meno; vorrei comprare il formaggio all'Alpe Carassino ma non c'e' nessuno, peccato...
Alla prossima!
La strada della Val Blenio ormai la conosciamo a memoria, almeno fino a Ghirone: qui prendiamo a destra salendo verso la diga e poi ancora a destra: c'e' uno spiazzo e un semaforo regola l'ingresso alla galleria, stiamo per entrare nella diga!
La percorriamo lentamente, e' buia e un'idea mi turba un pochino: alla mia destra oltre il muro c'e' un precipizio di alcune centinaia di metri, alla mia sinistra oltre il muro una massa d'acqua che preme... finalmente usciamo ma poco dopo ne troviamo un'altra, stavolta e' nella montagna, meno male!
All'uscita c'e' uno spiazzo erboso, decidiamo di parcheggiare e iniziamo a camminare: un cartello che non ci lascia tranquilli!
Poco dopo la mulattiera e' interrotta da una sbarra, accidenti potevamo arrivare fino a qui in macchina... il cartello ci indica la prima Capanna a 1.45 ore, la seconda a 2.45, vediamo come si mette.
Subito dopo uno splendido laghetto artificiale, ammantato dai colori gia' autunnali.
La val Carassino e' ampia, bellissima, il sentiero sale con dolcezza, ogni tanto vediamo un alpeggio, un recinto con i cavalli, una mucca con il vitellino accanto.
Teniamo un buon passo, il tempo e' bello anche se non vediamo la fine del sentiero!
Finalmente arriviamo al bivio: a destra la prima Capanna (e' nascosta da una collinetta ma la bandiera ne tradisce la presenza), ci abbiamo messo un'ora e mezza e siamo contenti di noi stessi.
Breve sosta ristoratrice a base di marmellata e riprendiamo: la seconda Capanna e' proprio sopra di noi, un'ora di cammino in ripida salita!
Non ci scoraggiamo e inforchiamo il sentiero, saliamo senza fermarci; l'ultimo tratto per fortuna e' un po' meno ripido: siamo arrivati, abbiamo impiegato 45 minuti, non male per due cinquantenni!
E' ancora presto per il pranzo e cosi' saliamo ancora un po' verso il ghiacciaio per un altro centinaio di metri, arriviamo al bivio: a destra si va verso il lago Cadabi, a sinistra sull'Adula. Foto di rito al ghiacciaio e rientriamo.
Pranzo in Capanna, fuori e' freddino, qualcuno arriva dall'Adula e sta sistemando le corde, l'aria qui e' gia' da inizio inverno.
Iniziamo la discesa, vogliamo fermarci un momento alla Capanna CAS per una bibita.
Il Dorico scopre che la TV sta trasmettendo l'arrivo del Campionato del Mondo di ciclismo e ci fermiamo a vedere: nonostante l'incessante incitamento del telecronista Cancellara non arriva al podio, noi dobbiamo accontentarci del 14° posto, pazienza!
Riprendiamo la discesa, teniamo un passo da bersagliere mentre chiacchieriamo del piu' e del meno; vorrei comprare il formaggio all'Alpe Carassino ma non c'e' nessuno, peccato...
Alla prossima!
17 settembre 2011 - Una sgambata sulle Grigne
Minaccia pioggia ovunque a partire dal pomeriggio e cosi' decido di rimanere - per una volta - in Patria: voglio tornare al rifugio Bietti e vedere finalmente la Conca di Releccio. Lo scorso inverno ci siamo stati ma la nebbia fittissima ci ha impedito la seppur minima visuale.
Prendo la Valsassina e poi la strada tutta curve verso Esino e il Cainallo; come al solito mi sembra non finisca mai... finalmente arrivo allo spiazzo erboso che fa da parcheggio: ci sono tante macchine nonostante il tempo incerto.
Inizio a camminare e guardo l'ora: voglio vedere se stavolta ce la faccio nei 90 minuti previsti dal cartello indicatore.
Salgo di buona lena, in breve arrivo all'Arco di Prada: e' piu' piccolo di quello della Greina ma ha una forma geometrica piu' regolare.
Procedo e poco dopo intravedo il rifugio, non manca molto. Ci arrivo, qualcuno sta ancora pigramente facendo colazione, guardo l'ora: ho impiegato un quarto d'ora in meno del previsto, non male davvero!
Mi guardo intorno: la Conca del Releccio e' davvero impressionante nella sua selvaggia bellezza.
Voglio proseguire un po' e prendo il sentiero (EE!) che porta verso il Rifugio Elisa: so che non ci arrivero' ma vorrei vedere com'e': sono subito accontentato. Una salita assai ripida e un paio di passaggi con catene da brivido! Arrivo ad uno spiazzo, stanno passando i segnalatori che posano i cartelli per il Trofeo Scaccabarozzi di domani, e' ora di fermarmi per il pranzo: sono comletamente avvolto nelle nuvole, minaccia temporale e cosi' inizio il rientro.
Arrivo alla macchina, e' presto e decido di tornare dal lato del Lago, anzi voglio fare il lungolago con i suoi splendidi paesi: Varenna, Mandello, Abbadia, e' un po' che non passo da quelle parti.
Scopro cosi' che a Mandello c'e' il motoraduno per i 90 anni della Moto Guzzi: quante moto, non ne ho mai viste tante in vita mia! Di tutte le marche ma le Guzzi sono la maggioranza, da quelle degli anni trenta a quelle di oggi, sono emozionato da tanta bellezza!
Prendo la Valsassina e poi la strada tutta curve verso Esino e il Cainallo; come al solito mi sembra non finisca mai... finalmente arrivo allo spiazzo erboso che fa da parcheggio: ci sono tante macchine nonostante il tempo incerto.
Inizio a camminare e guardo l'ora: voglio vedere se stavolta ce la faccio nei 90 minuti previsti dal cartello indicatore.
Salgo di buona lena, in breve arrivo all'Arco di Prada: e' piu' piccolo di quello della Greina ma ha una forma geometrica piu' regolare.
Procedo e poco dopo intravedo il rifugio, non manca molto. Ci arrivo, qualcuno sta ancora pigramente facendo colazione, guardo l'ora: ho impiegato un quarto d'ora in meno del previsto, non male davvero!
Mi guardo intorno: la Conca del Releccio e' davvero impressionante nella sua selvaggia bellezza.
Voglio proseguire un po' e prendo il sentiero (EE!) che porta verso il Rifugio Elisa: so che non ci arrivero' ma vorrei vedere com'e': sono subito accontentato. Una salita assai ripida e un paio di passaggi con catene da brivido! Arrivo ad uno spiazzo, stanno passando i segnalatori che posano i cartelli per il Trofeo Scaccabarozzi di domani, e' ora di fermarmi per il pranzo: sono comletamente avvolto nelle nuvole, minaccia temporale e cosi' inizio il rientro.
Arrivo alla macchina, e' presto e decido di tornare dal lato del Lago, anzi voglio fare il lungolago con i suoi splendidi paesi: Varenna, Mandello, Abbadia, e' un po' che non passo da quelle parti.
Scopro cosi' che a Mandello c'e' il motoraduno per i 90 anni della Moto Guzzi: quante moto, non ne ho mai viste tante in vita mia! Di tutte le marche ma le Guzzi sono la maggioranza, da quelle degli anni trenta a quelle di oggi, sono emozionato da tanta bellezza!
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