15 Aprile 2007: Da Erba a Como ( rinvio del 1 Aprile )




Appuntamento:
8:50 alla biglietteria di Cadorna FNM.

Andata:
Treno Milano Cadorna - Erba
09:09 (Bovisa 09:17) 10:11

Ritorno:
Treno Como - Milano FNM ( fermano a Bovisa )
17:46 18:49
18:16 19:19
18:36 19:31
19:16 20:19
19:46 20:49
20:16 21:19
21:16 22:19

Pranzo: Al sacco (grappino o aperitivo presso Rifugio Capanna Mara)
Difficoltà: Media– Tempo di percorrenza 5 ore circa

Descrizione:
Da Erba alla frazione Crevenna, da li' il sentiero 23 che porta al Vicere' e poi alla capanna Mara; dalla Mara al rifugio Bollettone, alla baita Bondella, S.Pietro, capanna CAO, S.Maurizio (stavolta Faro Voltiano!), Brunate, Funicolare, Como Lago.
N.B. Possiblità di varianti da definire il loco

http://www.arpalombardia.it/meteo/bollettini/bolmet.htm
http://www.diska.it/rifmara.asp

Appunti di viaggio: da Abbadia Lariana alla cascata e le case Campelli



Un tempo tiranno e l'ora legale non erano di buon auspicio ma anche questa volta la gita si è rilevata gradevole e interessante. Di buon ora ( se consideriamo l'ora legale era veramente prestissimo ) ci ritroviamo con qualche minuto di anticipo io, Mario, ‘Chenio’, colazione al nuovo bar situato alla fine delle scale mobili e partenza per Lecco dove è previsto il cambio per Abbadia Lariana. Alla stazione di Lecco il nostro caro ‘trenino svizzero’ ( il regionale da Lecco a Sondrio), lo chiamiamo così per il livello di pulizia superiore agli altri treni locali della penisola, ci fa attendere un po’ prima di posizionarsi sul binario e così alla ‘ghiaccio’ cominciamo a saggiare il freddo invernale di questi giorni. Partenza suppongo puntuale ( altrimenti che trenino svizzero sarebbe ! ) ed arrivo ad Abbadia, qui seguendo le indicazioni di passolento ( carenti e a volte indisponenti ) arriviamo sulla provinciale e poi alla chiesa vicino al molo, ci avviciniamo al bagno-asciuga e mi accorgo che la temperatura è un po più mite, " il lago è il lago! " precisa Canio. Poco dopo contatto con un indigeno: la richiesta è semplice, come arrivare alla frazione di Linzanico, e ci risponde: ‘c’è da camminare !’ come se non ci avesse visti vestiti con scarponi, zaini e cartina, forse pensava che fossimo li per andare alla prima comunione della nipotina !, comunque poi farfuglia qualcos’altro, capiamo la direzione e che dovevamo passare sotto un ponte della ferrovia, proseguiamo e dopo un po’ troviamo le indicazioni e la piazza da cui parte il sentiero. Cominciamo a salire scrutando il cielo di tanto in tanto scongiurando la pioggia ... grazie alle indicazioni di passolento raggiungiamo la zona della cascata e qui seguiamo un sentiero che ci porta sotto la roccia ma ad un livello superiore a quello della cascata, vacca porco ! abbiamo sbagliato a questo punto dovremmo tornare indietro ma dopo la mie insistenze ci avventuriamo per una discesa da scalatori che ci porta direttamente alla cascata. Molto bella è più grande di quanto immaginassi, foto di rito e partenza per le case Campelli. La salita è stata dura ma dopo un ora circa arriviamo ad una chiesetta rosa con un bel panorama sul lago. Alle nostre spalle le Grigne e a sinistra i Corni di Canzo. Pranzo al sacco durante il quale chiacchiero con un 2 donne ( madre e figlia probabilmente ) che si trovano li prima di noi, molto più attrezzate, sono partite come noi da Abbadia ma sono arrivate molto più in alto, alla faccia !. Fa freddo così non ci soffermiamo molto e prediamo la strada del ritorno. Tornati ad Abbadia facciamo una passeggiata sul lungo lago, sosta in pasticceria per una cioccolata calda ed arrivo in stazione. Qui troviamo un gruppo di persone con degli anziani brilli, che urlano, schiamazzano, uno addirittura prende a pungi una cassetta ..., altri girano pericolosamente tra i binari ... gioventù bruciata

25 MARZO 2007: Da Abbadia Lariana alla cascata e le case Campelli



Appuntamento:
Stazione Centrale: alla base delle scale mobili centrali alle 8:55 (ricordarsi Ora legale)

Andata:
2592 Milano Centrale 09:15 Lecco 09:56
5262 Lecco 10:13 Abbadia Lariana 10:21

Ritorno:
5279 Mandello Del Lario 17:08 Lecco 17:25
1857 Lecco 17:45 Milano Centrale 18:30
Ferma ad Abbadia Lariana 17:12

5281 Mandello Del Lario 17:57 Lecco 18:14
2603 Lecco 18:46 Milano Centrale 19:30
Ferma ad Abbadia Lariana 18_01

1853 Mandello Del Lario 19:02 Milano Centrale 20:13
Non ferma ad Abbadia Lariana

Pranzo: Al sacco
Difficoltà: facile



Descrizione (da www.passolento.it rivisto e corretto) :
Sentiero nella Val Monastero da Abbadia Lariana alla cascata e le case Campelli
Tempo totale di cammino: circa 5 ore
Dislivello: circa 800 m. dal lago (200 m.) a circa 940 m. (Campelli)
Attrezzatura consigliata: da escursionismo leggero

Subito fouri dalla stazione a destra seguiamo un percorso pedonale che ci consete di evitare la rumorosa e pericolosa la statale. Giunti alla statale l'attraversiamo e ci dirigiamo verso il lago. Seguiamo la passerella che costeggia il lago e giungiamo sulla piazza della Parrocchiale. Proseguiamo lungo la strada fin quando questa ci riporta di nuovo nella statale. L'attraversiamo e prosegiamo in salita lungo la strada asfaltata verso la frazione Linzanico (1 km) dove si trova l'antico Municipio di Abbadia (Piazza Giovanni XXIII) bella costruzione con portico e fontana; di lì ci avviamo per la stradina acciottolata alla destra dell'edificio stesso, segnalata da un cartello indicante 'strada agro silvo pastorale'. Il sentiero si fa subito panoramico, soleggiato, tra campi terrazzati e filari di ulivi. In circa 20' eccoci all'incrocio col sentiero che proviene da Crebbio; qui prendiamo a destra e al bivio immediatamente successivo ignoriamo la deviazione a sinistra e proseguiamo diritti inoltrandoci in leggera salita lungo la valle, che si sviluppa ai piedi delle Grigne quasi nascosta e poco visibile a chi proviene dal lago. I bolli rosso-azzurri (piuttosto sbiaditi) indicano il nostro percorso. Un alto casotto (serviva un tempo per la lavorazione del latte) con abbeveratoio è all'ingresso del nucleo rurale di case dette di 'Calech', adagiate su uno splendido 'pianoro-terrazzo' superpanoramico. Lasciate queste case e tornati sul sentiero incontriamo poco dopo una sorgente detta "Acqua della fame", forse in memoria dei tempi delle carestie (non so bene!). Dopo 20 min. circa la vegetazione si apre e si vede una grada parete rocciosa spaccata a metà dove è presente la nostra cascata. Il sentiro si divide in due seguiamo la deviazione a sinistra e dopo sempre le deviazioni a destra che ci avvicinano al torrente. Il sentierino porta proprio sotto la cascata. E' un angolo suggestivo di aspra inconsueta bellezza, un poderoso salto d'acqua di decine di metri e impressionanti masse rocciose modellate in forme scultoree. Dopo una sosta adeguata (d'estate qui in fresco è davvero delisioso) si torna inidetro fino alla precedente deviazione a sinistra e si prosegue. Dopo pochi minuti giungiamo ad una mulettriera a tratti asfaltata e la seguiamo il salita senza fare deviazioni fin quando non giungiamo a una sbarra dove la salita diventa più ripida. La salita ci condurrà verso la piccola frazione di Campelli (circa 900 m.). Seguendo il sentireo in salita si giunge ad un piccola chiesa rosa. Il panorama è proprio bello e la posizione aperta e soleggiata questo è il posto ideale per mangiare. Per il ritorno vi consiglio di seguire la strada fatta per l'andata e di continuare sulla mulettira principale anziche seguire il sentiero fatto all'andata, arriverete ad Abbadia. La discesa si effettua in circa 2 ore.

http://www.passolento.it/schede_gite/valmonastero.htm


Appunti di viaggio. Torno, Piazzaga, Monte Piatto




Dopo le insistenze di Canio, ho accettato con grande spirito di sacrificio di prendere il treno delle 8:42. Arrivo 5 min. prima in Cadorna, quasi quasi con Canio prenderei un caffè, cerco in giro ma non lo vedo ... come al solito è arrivato da 2 ore e anziché aspettare all'appuntamento girovaga per la stazione come un pensionato che cerca di occupare il tempo .... alla fine lo vedo ma ha già preso il caffè ! facciamo i biglietti, questa volta battello compreso fino a Torno andata e ritorno ( la battuta e scontata e per questo non la faccio ! ) . Poi si va al bar per il mio caffè dove incontriamo un cretino con l'aria soddisfatta per essersi fatto riconoscere un bel 20 % di sconto sul caffè per la sua fottuta tessera e io mi sporco il giubbotto perché il bancone era sporco ... Prediamo il treno che parte puntuale ( qui al nord si usa cosi !.. ) e in Bovisa sale Lorenzo.
Dalla 1a classe dove ci eravamo seduti abusivamente ci spostiamo alla 2a. Si chiacchiera del + e del -, arriviamo a Como, mi accorgo guardando del finestrino di esserci già stato, Canio come al solito anche qui conosce un ristorante in una certa via di cui si ricorda nome e numero civico ... Cerchiamo la biglietteria, Lorenzo fa il biglietto, prendiamo un opuscolo della compagnia di navigazione e ci imbarchiamo. Giornata discreta fa + freddo della scorsa settimana. Riflessione: era prevista una bella giornata come mai non c'è il sole ?, il sospetto va su qualche 'cattivo pensiero' da parte di qualcuno, quello che in sicilia si chiama 'malanova', come saggezza popolare insegna e meglio non dire niente a nessuno ... Arrivati a Torno mi viene la brillante idea di chiedere chiarimenti sui prezzi e i pacchetti speciali vari della navigazione sul lago ma l'omino presente nel gabbiotto non è molto 'elastico'. Se non gli fai un esempio completo di quanti siete, dove andate, perchè, quando, non ti risponde. Ho visto però che aveva tre grezze fotocopie dove c'è quello che mi interessava che ovviamente non si trova nell'inutile e colorattissima brochure che danno ai clienti .... Pausa caffè al bar di fronte all'imbarcadero ( il bar ha un tetto curioso, praticamente è un arco al contrario, penso un segno del tempo ) e ci avviamo verso monte. Vediamo il ristorante 'Il vapore' prezzi discreti e poi una casa di riposo: Canio si prenota !. Arriviamo all'altezza della provinciale ( che peccato ste caz..o di strade, piene di automobilisti e motoclisti imbec...i, prendete il treno ! coglio..i) proseguiamo. Ci addentriamo per i caratteristici vicoli di Torno, dopo qualche fotografia ci accorgiamo delle indicazioni per il sentiero 'regio' che seguiamo. Le indicazioni ci portano per una mulattiera, e cosi iniziamo a prendere quota. Dopo un po ci viene il dubbio di avere , come spesso ci succede con i percorsi circolari, preso il sentiero al contrario, la vista dell'arco di epoca romana previsto nella descrizione di passolento ci conforta. Dopo l'arco il paesaggio cambia, la vegetazione si infittisce e vediamo la prima cascata. Facciamo la deviazione per la visita ai lavelli e poi proesegiamo sulla mulattiera. Arriviamo a Piazzaga dove c'è un posto per mangiare e dove Canio vorrebbe comprare del vino ... secondo me lo mandano a caca..e, esterno questa previsione e Canio desiste ... decidiamo di proseguire per Monte Piatto e mangiare li. Poco dopo incontriamo 'Jack' ( almeno io lo chiamavo così) un cagnetto bianco simile a un barboncino, ci segue per un po, Canio e Lorenzo da perfetti amici degli animali lo insultano e lo minacciano .... ci accompagna per una mezz'ora e poi quando Canio urla ricordando un episodio del film 'Stranamore' il cane lo guarda stranito e se ne torna indietro .... Arriviamo nelle chiesa di Monte Piatto, il panorama sul lago è bellissimo ... mangiamo i nostri panini nel frattempo ci raggiungono 2 donne un po attempate con le figlie giovanissime. Durante il pranzo nasce una lotta con i telefononi che non prendono ( i TIM di Canio e Lorenzo) il mio sembra funzionare ... facciamo visita al sasso pendulo ( attenzione nella descrizione di passolento non se ne parla ) poi proseguiamo lungo la mulattiera per il ritorno. Facciamo una deviazione per vedere il sasso del lupo. Dopo 20 min. di cammino non troviamo indicazioni precise e decidiamo che almeno una decina di sassi che ci stanno attorno ha la forma di lupo ! torniamo indietro e scendiamo per Torno. Giunti al paese ci dividiamo da Lorenzo che prosegue per l'imbarcadero mentre io e Canio facciamo visita alla chiesa di 'San Giovanni' (?) qui Canio trova anche un fantastico monumento ai caduti per la sua collezione. Lorenzo ci avvisa per telefono che tra 5 min. c'è un battello per Como così di corsa andiamo all'imbarcadero dove al volo riusciamo a prenderere il battello. Ritornati a Como prendiamo il treno delle 18:16 dove sfiniti nonostante la facile escursione ci addormentiamo per qualche minuto.

11 Marzo 2007 Trekking: Torno, Piazzaga, Monte Piatto



Appuntamento
:
8:25 davanti alla biglietteria di Cadorna FNM.

Andata:
Treno Milano Cadorna - Como
08:42 (Bovisa 08:50) - 9:44
Battello Como - Torno
10:00 - 10:29
11:10 - 11:39

Ritorno:
Battello Torno - Como
17:52 - 18:20
18:29 - 19:07
19:08 - 19:42
Treno Como - Milano FNM ( fermano a Bovisa )
17:46 18:49
18:16 19:19
18:36 19:31
19:16 20:19
19:46 20:49
20:16 21:19
21:16 22:19

Pranzo: Al sacco
Difficoltà: Ultra facile

Descrizione:
Un giro ad anello tra boschi e massi erratici, tempo totale di cammino: circa 4-5- ore. Dislivello complessivo: pochissimo ! circa 400 m. - da Torno (201 m.) al Monte Piatto (610 m.). Arrivate comodamente a Como con il treno delle Ferrovie Nord, che vi deposita a poche decine di metri dal Lungolago, e se il battello in partenza per Torno vi lascia qualche tempo di attesa approfittatene per fare una bella colazione nel signorile bar-pasticceria che si affaccia sulla piazza principale di fronte all'imbarcadero. Il battello vi porterà in pochi munuti nel grazioso porticciolo di Torno, uno dei più caratteristici paesi che si affacciano su questo tratto di lago . Risalite tranquillamente le antiche viuzze che si snodano nel centro storico e attraversate la Statale che divide in due l'abitato. Dalla Piazza degli Alpini ha inizio l'itinarario per Piazzaga: seguite le frecce rosse per la strada regia e ai bivi successivi prendete a sinistra per Molina , Piazzaga/Massi avelli. Nell'incertezza chiedete a qualche abitante: lo conoscono tutti. L'ampia mulattiera procede in leggera salita , affiancata da campi terrazzati e vecchi cascinali e offrendo vasti scorci panoramici sullo scenario del lago in direzione nord . Dopo aver superato un arco in pietra di probabile origine romana il sentiero si addentra in un suggestivo valloncello dalla vegetazione lussureggiante. Si giunge un ponte in pietra che scavalca uno spumeggiante torrente: le ripide pareti rocciose suggeriscono quel tipo di paesaggio che piaceva ai grandi artisti romantici, come Kaspar Friedrich, che ne avrebbe tratto dei disegni stupendi. Oltre il ponticello ci si trova di fronte a un bivio: qui vale la pena di fare una deviazione e prendere a sinistra per andare a vedere certi interessanti 'massi avelli' ricavati da grandi massi erratici che si trovano numerosi in questa zona. In questi blocchi di roccia sono scavati dei sepolcri, il più imponente dei quali misura oltre 180 cm. per 80. Al terzo avello e più grande avello (Negrenza) avete l'alternativa: (a) proseguite sul sentiero nel bosco e in circa 15' incrociate la mulattiera che sale a Piazzaga; (b) tornate indietro al bivio del ponte e riprendete il sentiero che in circa mezz'ora porterà all'alpe Piazzaga ( 550 m.). Qui c'è anche una rustica trattoria, dove, se non è troppo affollata, potrete fare sosta per il pranzo. Da Piazzaga la mulattiera prosegue per il Montepiatto (610 m.), un grazioso pianoro il cui punto più suggestivo è senza dubbio lo spazio che circonda la chiesa e da cui si gode una vista bellissima su tutto il lago. Per tornare a Torno (scusate il garbuglio di parole), se non volete rifare lo stesso sentiero dell'andata, prendete la mulattiera che scende sul versante occidentale del monte e in meno di un'ora sarete rientrati alla base. E' una passeggiata veramente bella, panoramica, adatta a tutti, anche a famiglie con bambini.

Note turistiche:
Torno è situato in bella posizione sopra un promontorio di fronte a Moltrasio ai piedi del monte Bisbino e del Colmegnone, si distingue per le tipiche caratteristiche del borgo medievale: stretti e serpeggianti vicoli, case con portali in pietra con decorazioni in ferro battuto alle finestre e ai poggioli. La cittadina attraversò, dal secolo XIII al XVI, un periodo fiorente per le sue fabbriche di panni ed arazzi che venivano esportati anche in Germania ma, nel 1522, dopo numerosi scontri, anche navali, con la vicina Como venne distrutta, e da allora non raggiunse più il suo antico splendore. Delle numerose fortificazioni medievali, sono ancora visibili i resti del Castello sulla riva del lago e la Porta Travaina sulla strada per Piazzaga. Furono di Torno due pittori vissuti tra il 400 e il 500: Bartolomeo Benzi e Andrea de Passeris, autore d'alcune opere custodite nel Duomo di Como. Dall'abitato si può salire, seguendo l'antica mulattiera che si snoda nel bosco, a Montepiatto (610 m.), le sue case sono abitate solo nel periodo estivo o nei giorni festivi; dal sagrato della piccola chiesa, un tempo affiancato da un convento di monache, si gode una bella vista sul lago. In un prato del luogo, nei pressi della chiesa dedicata a Sant'Elisabetta, è possibile ammirare la "pietra pendula", masso erratico a forma di fungo in bilico su di una roccia.

Da vedere:

Villa Pliniana > Chiesa di Santa Tecla
Edificio romanico duecentesco più volte rimaneggiato, si specchia nel lago con un'alta torre campanaria a monofore e bifore ricostruita nel 1893 e vanta una splendida facciata ornata da un portale marmoreo rinascimentale e da un rosone gotico. All'interno, nella prima cappella di sinistra, vi troviamo una Madonna ed un affresco dipinto nel 1502 di Bartolomeo Benzi; sul soffitto, moderne pitture del Beghè e dell'Andreani.
Chiesa di San Giovanni
È la più antica chiesa del paese, situata a mezza costa a fianco del cimitero, conserva un solido campanile romanico, sovralzato e restaurato nel 1962, in bella muratura regolare con quattro spaccature divise da archetti, ha un piano di monofore e due di bifore a doppio arco. Presenta un'elegante portale marmoreo rinascimentale (fine del '400) opera del Rodari, con statue e gruppi marmorei. Ad abbellire ulteriormente l'interno ad una navata ampia e appiattita con copertura lignea in vista, così sistemato nel 1496, sono le due acquasantiere, una romanica e l'altra rinascimentale, gli antichi affreschi sui piloni e sul muro, i dipinti del 600 che ricoprono il frontone del presbiterio a trifora acuta e le tele sei- settecentesche alle pareti della navata.
Dietro l'altare, lontano da occhi indiscreti, troviamo, oltre alla preziosa croce d'argento, le reliquie di San Chiodo che, unitamente a quelle dei SS. Innocenti, vengono esposte al pubblico tre volte all'anno. L'intero edificio, ampliato verso la fine del XV secolo, fu poi modificato nel '600 e nel '700.
Villa Taverna - Frazione Perlasca
La magnifica villa, sita nel tratto di costa tra Blevio e Torno, è nota anche per le bellezze del gran parco che si estende sulle rive del lago. L'edificio è costituito da un corpo centrale dal quale escono due ali simmetriche. Antonio Tanzi, alla fine del Settecento, fece costruire le due ali, i Taverna, fecero invece aggiungere il corpo centrale. Nella Villa, che oggi è un lussuoso condominio, soggiornarono parecchie personalità di spicco invitati dai due proprietari.

http://www.passolento.it/schede_gite/torno.htm
http://www.navigazionelaghi.it/italia/navicomo/indicecomo.htm
http://www.arpalombardia.it/meteo/bollettini/bolmet.htm

e si comincia !

"Eno-Gastronomico-Ciclo-Trekking-Cluturare".
Cosa vuol dire ?
Niente di particolare è solo un gruppo, aperto a tutti, di persone che apprezzano ma senza esagerare, tutte queste cose:
Eno = Vino
Gastronomico = Mangiare
Ciclo = Andare in bici
Trekking = Passeggiare
Culturale = Curiosare su fatti, luoghi e persone

Per soddisfare questi requisiti il circolo per mezzo del nostro presidente ( ad interim, ormai si usa così ...) Chenio organizza degli eventi domenicali che saranno pubblicati in questo blog a beneficio di tutti...


Trekking Brunate 4 Marzo 2007



TREKKING BRUNATE

04 MARZO 2007

vedi le foto

Ritrovo presso biglietteria Stazione Cadorna h 08:45

Treno Milano Cadorna h 09:00 via FNM

Pranzo al sacco

Trasbordo da Faggeto Lario a Como via Bus o da Torno via battello

Rientro da Como Lago a Milano Cadorna via FNM

P.S.- Ricordarsi di acquistare il biglietto cumulativo treno + funicolare solo andata

ANDATA

Milano Cadorna 09:00 09:55 55 m Nota Milano Bovisa 09:08 via FNM

RITORNO

Trasbordo da Faggeto Lario a Como

BUS


Nr 1




Faggeto

17:25

17:50

18:04

19:39

Torno

17:30

17:56

18:10

19:45

Como FS

17:51

18:11

18:30

20:05






NOTA: I BIGLIETTI DEVONO ESSERE ACQUISTATI A TERRA.

http://www.sptlinea.it/pdf/invernale_0607/C30.pdf

oppure da Torno in traghetto:






Torno

16:55

17:57

18:29

19:08

Como Lago

17:24

18:20

19:07

19:42











http://www.navigazionelaghi.it/italia/navicomo/indicecomo.htm

Rientro da COMO Lago a Cadorna via Ferrovie Nord

17:46 18:49 63 m

18:16 19:19 63 m

18:36 19:31 55 m

19:16 20:19 63 m

19:46 20:49 63 m

20:16 21:19 63 m

21:16 22:19 63 m

da Brunate (Como) a Faggeto Lario

Grande panoramica: dalle atmosfere 'fin de siècle' di Brunate al bosco di faggi più bello del lago

A) itinerario 1: Como - Brunate (in funicolare) - Bocchetta di Lemna - Faggeto Lario

dislivello: circa 450 in salita da Brunate a Bocchetta di Lemna (da 715 a 1.167 m.), poi oltre 900 m. in discesa

tempo totale di cammino: circa 5 ore (3 da Brunate a Bocchetta di Lemna + 2 ore di discesa)

B) variante 2 (più breve): Como - Brunate - Bocchetta di Molina - Molina (frazione di Faggeto Lario)

tempo totale di cammino: circa 4 ore e 30' (2 e 30' da Brunate a Bocchetta di Lemna + 2 ore di discesa)

Come arrivare da Milano: in treno Ferrovie NORD fino a Como, poi Funicolare per Brunate; per il rientro da Faggeto Lario a Como autobus della linea Bellagio-Como

dove rifocillarsi: numerosi punti di ristoro lungo la via 'alle baite' (Brunate)

informazioni sui trasporti: http://www.trasporti.regione.lombardia.it;

APT Como: tel 031269712; Consorzio Trasporti Pubblici Como: tel 031303608

CARTINA (Kompass 91); cerca la mappa delle località su: http://maps.google.it/maps

Arriviamo a Como con il treno delle Ferrovie Nord, che ci deposita di fronte al bel lungolago: la stazione della Funicolare che sale a Brunate si trova proprio a poche decine di metri; inaugurata e solennemente benedetta nel dicembre del 1894, era allora un mezzo tecnologico d'avanguardia, che contribuì a trasformare Brunate da modesto villaggio agricolo a luogo di villeggiatura alla moda per l'agiata borghesia lombarda. La funicolare si arrampica dritta lungo il ripido pendio superando in pochi minuti ben 500 metri di dislivello Dal piazzale di arrivo ci avviamo seguendo l'indicazione per San Maurizio / Faro Voltiano (che non visitiamo per non allungare eccessivamente i tempi di questo itinerario): in 20 minuti arriviamo al piazzale della chiesa di Sant'Andrea e di qui proseguiamo per l'ampia mulattiera a sinistra della chiesa stessa per giungere poi in circa mezz'ora alla Capanna CAO (a chi invece volesse risparmiarsi questa prima parte di cammino consigliamo di prendere l'autobus dal piazzale della Funicolare). Questo primo tratto della passeggiata si svolge nella tranquilla atmosfera tra le ville in stile liberty e i rigogliosi giardini dagli alberi secolari: un ambiente dal fascino crepuscolare che è delle cose belle ma un po' in declino. Ci troviamo sulla strada delle 'baite' e proseguiamo in costante leggera salita, evitando le deviazioni per Torno ecc., fino alla Baita Bondella (1075 m.), buona occasione per fare una breve sosta per uno spuntino (ottime le torte casalinghe!) prima di iniziare la parte più propriamente escursionistica e panoramica dell'itinerario: nelle giornate limpide godremo di una scorci eccezionali sui monti della zona lariana, sulle cime delle alpi e, volgendoci verso ovest, potremo scorgere la sagoma maestosa del Rosa che sembra emergere da un'altra dimensione . Stiamo percorrendo il sentiero nr. 1, (quello che, volendo, arriva sino a Bellagio, ma sono oltre 30 km !) e quando, superato il rifugio Boletto, ci troviamo in vista dell'omonimo monte il panorama si fa veramente suggestivo e spazia a tutto campo su un'infinità di rilievi; di qui poi il sentiero piega leggermente a sinistra del crinale e si rivolge verso il lago, con viste stupende; a tratti è una vera via maestra abbellita da filari di betulle e abeti. In 40' di cammino (dalla baita Bondella) giungiamo alla Bocchetta di Molina/Baita San Pietro, luogo gradevolissimo, panoramico, soleggiato e ideale per un adeguato relax Ora ci si prospettano 2 alternative, ugualmente belle, ma leggermente diverse nei tempi:

1) proseguiamo per la Bocchetta di Lemna e di qui discesa per Faggeto Lario (frazione Lemna) - circa 2 ore e 40' di cammino fino alla Statale per Como

2) scendiamo verso Molina (frazione di Faggeto) - circa 2 ore fino alla statale per Como.

A (alternativa 1). Alla Bocchetta di Molina ignoriamo la direzione che porta verso l'Alpe del Vicerè e proseguiamo invece verso la Bocchetta di Lemna; ci immergiamo nel meraviglioso bosco di faggi, che giustamente dà il nome ai borghi di Faggeto Lario: fresco e lussureggiante nelle stagioni calde è altrettanto o forse più suggestivo quando in novembre la terra si ritira sotto la coperta di foglie secche e il sole si fa strada tra i rami spogli e grigi gettando qua e là pennellate di luce splendente . Il sentiero segue le molte pieghe della montagna, si snoda e si contorce come un lungo serpentone e la bocchetta di Lemna (1.167 m.) sembra più volte a portata di mano ma è sempre un po' più in là. Infine ci si arriva ! Eccoci all'ampio quadrivio, sulla cresta tra i monti Bollettone e Palanzone (chiare segnalazioni). Prendiamo a sinistra: di qui sarà poi tutta discesa… ci attendono quasi 1.000 m. di dislivello, basterà tenere un passo tranquillo e fare qualche sosta per diluire la fatica e godersi il piacere dell'avvicinamento al lago e il variare del paesaggio. Si può notare l'importanza di questa antica via di collegamento dall'ampiezza dell'acciottolato e dalla perfezione dei muretti in pietra che ancora adesso ne costeggiano alcuni tratti . Dopo circa un'ora di discesa superiamo una cappelletta e un allevamento: siamo ormai in avvistamento alle prime case di Faggeto Lario. Ma non siamo ancora al lago: i pittoreschi borghi che compongono il Comune di Faggeto (Molina, Palanzo e Lemna) sono adagiati in bella posizione panoramica a circa 600 m.: dunque ci tocca ancora l'ultima discesa (prendere la 'via per Lemna'), che va a sbucare sulla Statale proprio in corrispondenza della fermata dell'autobus che riporta a Como.

B) (alternativa 2.) Dalla Bocchetta di Molina prendiamo a sinistra il sentiero in discesa (prima della sbarra della capanna San Pietro, attualmente in disuso). Nonostante l'inesistenza di indicazioni si tratta di un piacevolissimo ampio sentiero in mezzo al bosco con stupendi sguardi sul lago, che in circa 1 ora e 30' ci porta al caratteristico borgo, che già possiamo scorgere dall'alto, acciambellato sul cucuzzolo del monticello in posizione panoramicissima . Questo paesino poco rinomato ci sorprende per la bellezza del suo insieme: un intrico di antiche vie, corridoi coperti, bei portali in pietra, piazzette e lunghe gradinate. Diversi bar offrono la possibilità di una sosta prima dell'ultimo tratto fino alla Statale per Como: prendere l'acciottolata 'via per Molina' (nell'incerteza chiedere ai locali) che scende passando per il Cimitero. Fermata dell'autobus per Como poco distante dal punto di incrocio col sentiero.

http://www.passolento.it/schede_gite/brunate.htm




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