Gita 134 - 13 febbraio 2011 al rifugio Bietti



La notizia del giorno è la telefonata alle 7.30 del Dorico, che con voce da fumatore incallito di toscani e sigarette francesi senza filtro mi annuncia di essere ammalato e costretto a rinunciare.
La giornata è grigia, con probabilità di pioggia ma non desistiamo e così, dopo la brioche di prammatica alla pasticceria di Arosio, partiamo alla volta di Cainallo.
La mente torna all'ultima volta che siamo stati qui (11 luglio 2010): sole e tanta gente che sembrava di essere a Rimini, macchine posteggiate ovunque, il vociare dei bambini (e degli adulti) e noi inorriditi... Oggi scopriamo un mondo completamente diverso: un gran silenzio, non c'è nessuno in giro, neve ai lati della strada, fa freddo e cade qualche fiocco. A circa 2 chilometri dal posteggio dobbiamo fermarci: la strada è completamente coperta di neve e ghiaccio e così dobbiamo sobbarcarci l'ultimo pezzo a piedi.
Un cartello ci avvisa che il rifugio Bietti è chiuso, ma lo sapevamo, e che lo si raggiunge in 1 ora e mezza (col c.... ha aggiunto qualcuno con un pennarello e scopriremo che ha ragione!)
Partiamo per il noto sentiero e in breve raggiungiamo il bivio che a sinistra porta al Bogani, noi invece prendiamo a destra e siamo alla Bocchetta di Prada con la bella chiesetta fra gli alberi. Subito dopo ecco il famoso arco di Prada.



Il sentiero per fortuna è tracciato perchè siamo immersi nella neve. I due canaloni che l'altra volta ci avevano fatto rinunciare ora sono pericolosi ma fattibili perchè la neve non è ghiacciata e abbiamo i bastoncini. Li superiamo ed entriamo in una cappa di nebbia fitta che non ci lascerà più: non vediamo oltre il nostro naso e non capiamo quanto manca alla meta.
Dopo un paio d'ore di cammnino ci fermiamo e inizia il conciliabolo: non si vede niente, avremmo già dovuto raggiungere il rifugio ma ancora non ci siamo, forse abbiamo sbagliato strada?
Per fortuna per un attimo la nebbia si sposta un po' e proprio sopra le nostre teste appare il rifugio!



Lo raggiungiamo e ci rifocilliamo mentre ci raggiunge un simpatico escursionista: avrà più o meno 65-70 anni e ci dice di essere partito da Mandello 3 ore prima. Un rapido conto ci fa dire: 1500 mt di dislivello, e in solo 3 ore. Alla faccia del bicarbonato, direbbe il Dorico!
Fa tanto freddo, il panorama che le guide descrivono spettacolare non si vede e così ripartiamo.
Raggiungiamo la trek mobile, i cavalli rombano fino a Balisio per una super meritata polenta taragna, salamella e vino rosso.

Alla prossima!
Mario

2 commenti:

Salvo Di Salvo ha detto...

bel posto ... gita da rifare, con altre condizioni meteo ... e poi da li volendo si può arrivare in cima alla grigna

ildorico ha detto...

che dire,

di queste gite 'nebbiose' mi ricordano altre esperienze passate :)

ciaooo

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