15 Luglio 2007: Boschi ed alti pascoli in Val Morobbia

Appuntamento:
Sotto casa del ‘GRANDE CHENIO’ alle ore 08:15
Per adesioni spedire mail al ‘GRANDE CHENIO’

Andata: In auto, equipaggio nr 1, con Mario

Ritorno: In auto, equipaggio nr 1, con Mario

Pranzo: Al sacco

Difficoltà: circa 6 ore se fatta a passolento (3 salita + 3 discesa)

Programma di massima:
Itinerario Carena - Alpe Croveggia - Alpe Gesero - Sasso Guidà - Melirolo - Carena

Dislivello: circa 800 m: da Carena 958 m all'Alpe Gesero 1770 m

In Val Morobbia arriviamo comodamente in auto: autostrada fino all'uscita Bellinzona Sud e di qui in pochi chilometri su stretti tornanti risaliamo fino a Carena, paese da cui inizia la nostra escursione. Il paesaggio che ci offre questa valle poco frequentata è quello di una forma sinuosa e allungata, incorniciata da un fitto ventaglio di monti in stretta successione, i cui pendii scoscesi sono fittamente punteggiati da alpeggi strappati al bosco su porzioni di territorio in vertiginosa pendenza; una valle dalla ricca vegetazione che alterna, alle diverse quote, boschi misti prealpini alle macchie di larici e abeti. Geologicamente la valle si colloca all'interno di quella zona denominata 'linea insubrica', dove si incontrano e si scontrano le piattaforme continentali africana e europea, dando luogo a importanti fenomeni di geomorfismo. Il cartello collocato all'ingresso di Carena ci dice che ci troviamo nell'antica via del ferro (vedi se vuoi gli approfondimenti), collegata a Sud all'italiana Val Cavargna, tramite la Bocchetta di Sommafiume e il Motto della Tappa (o Cima Verta): sin dall'antichità in queste valli si sviluppò un'intensa attività mineraria e di lavorazione del ferro che continuò, con alterne vicende, fino ai primi decenni del XIX secolo.

Attraversiamo il tranquillo paesino disteso lungo la via principale, in fondo alla quale, accanto alla Casa della Dogana Svizzera, una palina con meticolose indicazioni (non per nulla siamo in Svizzera !) ci indirizza a sinistra, destinazione Capanna Gesero (data a 2 ore 3 45'). Cominciamo la salita sui gradini acciottolati: pochi minuti e siamo già dentro al bosco. Noci, faggi, aceri, castagni si mischiano in bella armonia lasciando spazio qua e là a piccole radure prative. L'antico sentiero, magistralmente strutturato - ecco le pietre ben disposte a gradini, dove è più necessario per agevolare il passo - a piccoli regolari tornanti arrampica senza fatica sui ripidi pendii e guadagna quota rapidamente. E' una grigia giornata di ottobre - peccato perché i primi tocchi rossi e gialli cominciano a illuminare il bosco - nuvole basse nascondono le cime mentre la nebbia si insinua tra i tronchi creando un atmosfera irreale Superiamo più di una fontana e raggiungiamo l'Alpe Croveggia in circa 1 ora e 45'(quota 1580 m). Qui una piccola baita privata, resti diroccati di una stalla e ampio prato; il panorama si fa solamente intuire nei brevi sprazzi in cui le nubi si sollevano un po', scoprendo qualche fugace frammento. Riprendiamo il cammino nel bosco che si è fatto decisamente alpino. In circa 30' arriviamo a un bivio e di qui proseguiamo nella vasta prateria raggiungendo la Capanna Gesero in circa 20' Dal terrazzo di questo rustico rifugio, di proprietà della Unione Ticinese Operai Escursionisti (UTOE), si gode un panorama splendido. Per pranzare è consigliabile prenotare perché il luogo non è abitualmente frequentato da grandi masse di escursionisti. In alternativa si può consumare il proprio picnic pagando una piccola quota.

Dopo pranzo torniamo sui nostri passi sino all'ultimo bivio (quello che avevamo superato per raggiungere il rifugio) e stavolta prendiamo a destra per il Sasso Guidà: il sentiero di srotola ora diritto lungo il costone affiancato da resti di trincee e reso più emozionante dall'ampio panorama che si apre a perdita d'occhio e dalla verticalità dei pendii che lo fiancheggiano. Al Sasso Guidà trincee e casamatta costruite durante la seconda guerra mondiale, affacciate sulla valle in posizione strategica e decisamente suggestiva. Poi inizia sul serio la discesa, in decisa pendenza ma senza pericoli. Dopo 1 ora e 20' circa di cammino (dal rifugio) siamo ai 'laghetti della costa' (1622 m), di qui seguiamo per Piano Dolce, poi a sinistra per Melirolo nel bel bosco di betulle; il sentiero si fa più esile e segue per qualche tempo le curvosità della montagna, tagliando diversi ruscelletti. Traversiamo gli ordinati borghi di Melirolo e Melera: poi le ultime poche centinaia di metri sulla strada asfaltata ed eccoci di nuovo al punto di partenza di Carena.

Meteo:
EMESSO GIOVEDÌ 12 LUGLIO 2007 ALLE ORE 13
PREVISIONE PER DOMENICA 15 LUGLIO 2007

Stato del cielo: ovunque sereno o poco nuvoloso. Qualche annuvolamento pomeridiano sui rilievi occidentali.

Precipitazioni: assenti.

Temperature: minime e massime in lieve aumento. In pianura minime intorno a 21 °C, massime intorno a 33 °C.

Zero termico: a 4400 metri.

Venti: deboli variabili o a regime di brezza.

Altri fenomeni: condizioni di moderata afa già dalla mattinata.

http://www.arpalombardia.it/meteo/bollettini/bolmet.htm

http://www.ticino.ch/guardaTicino/meteo.jsp

2 commenti:

Anonimo ha detto...

domenica 15.7.2007

sole

30°C

Probabilità precipitazioni
0 %




Affidabilità
100 %

Anonimo ha detto...

IL 'GRANDE CHENIO'


In attesa degli appunti di viaggio!!!!

vai, vai, vai

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