Appuntamento: Sotto casa del ‘GRANDE CHENIO’ alle ore 08:15
Andata:In auto, equipaggio nr 1, con la Trek Mobile pilotata da Mario
Ritorno: In auto, equipaggio nr 1, con la Trek Mobile pilotata da Mario
Pranzo: Al sacco
Difficoltà: E (Escursionistica) - sentiero facile ma con un consistente dislivello
Tempo di Percorrenza: circa 5 ore
Programma di massima: Cama 344 m. - località Ogreda al Lago di Cama (Val Mesolcina)
Dislivello: 935 m - da Cama (350 m.) al lago (1.237m.)
Facilmente raggiungibile in auto da Milano, la Val di Cama non è certo tra le mete più conosciute del Cantone dei Grigioni, tuttavia offre molti spunti suggestivi e forti contrasti di paesaggio.
Arriviamo in auto dall'autostrada Milano/Lugano/Bellinzona, uscita Roveredo, poi ancora qualche chilometro ed eccoci a Cama, dove lasciamo l'auto nel parcheggio regolamentare (ricordiamoci che siamo in Svizzera!). A piedi ci avviamo per la stradina che scavalca l'autostrada e dopo poche centinaia di metri, a lato della fontana, inizia il sentiero vero e proprio. L'imbocco della valle è quasi nascosto, protetto dai ripidi pendii, e la prima ora di cammino procede in salita ininterrotta. Ci si immerge in un fitto, muschioso bosco di castagni e faggi secolari e solo verso gli 800 m. il sentiero si fa più dolce e il panorama si allarga verso le massicce pareti rocciose che strapiombano sul lago Camminando con passo tranquillo ma regolare si arriva al lago in circa 3 ore: uno spettacolo improvvisamente diverso; qui si respira un'atmosfera decisamente alpina: fitti boschi di larici e conifere che si specchiano sull'acqua e grandi pratoni pianeggianti e soleggiati, ideali per il pic-nic e i giochi dei bambini. C'è anche un bel rifugio, aperto però solo nella stagione estiva: Capanna Righetti, tel +41 091 8271742. Ritorno a Cama per lo stesso sentiero, in circa 2 ore.
SECONDA DESCRIZIONE
Cama 344 m. - località Ogreda. Si tratta di un piccolo paese della Val Mesolcina, raggiungibile da Lugano percorrendo l'autostrada del San Bernardino. Uscite più vicine: Roveredo (5 km), verso sud, e Lostallo (6,5 km), verso nord. Da Roveredo si prosegue lungo la Strada Cantonale che tiene la destra idrografica della Moesa e, superato Grono, si giunge alle porte di Cama. Appena all'ingresso del borgo, (bar sulla sinistra) si imbocca una stradina che scende verso destra e, traversata la Moesa, si porta sul versante opposto della valle, a Ogreda, dove si trova un ampio parcheggio alberato (cartelli escursionistici). Cama è pure stazione della Ferrovia Mesolcinese, linea Castione-Cama.
Si imbocca il sentiero per la Val Cama salendo ben presto lungo un castagneto mediante una serie di ripidi tornanti. Raggiunto un piccolo poggio erboso dove sorge una bianca cappelletta, si può ammirare un primo scorcio panoramico sulla Val Mesolcina. Il cammino prosegue sempre assai ripido, con grandi gradini di pietra, accompagnato da una serie di cartelli esplicativi che con poche parole spiegano i nomi delle località che man mano s'incontrano.
Se vi capita di incontrare il cartello che indica il primo punto piano del sentiero non credetegli troppo, infatti, il sollievo dura letteralmente solo pochi metri. Più avanti s'incontra una pietra con diverse incisioni riferibili a diverse epoche e poi dopo Sass Scima de Brè si entra finalmente nella soglia sospesa della valle.
Si sfila sotto le cascine di Provesc dove ha termine la salita ed inizia un lunghissimo tratto a mezza costa che tiene la destra orografica della valle. L'ambiente è austero e selvaggio, stretto fra le alte e boscose pendici della valle che si chiude quasi a canyon. Poco dopo si passa a monte di un altro minuscolo nucleo e si continua nella gola, mentre sulla destra scende la vertiginosa cascata della Fontana Fregia. In una fitta selva di faggi, abeti, maggiociondoli, betulle e ontani, proseguiamo fino a raggiungere un rado bosco di abeti che ricopre una grande pietraia. Si tratta di un ambiente quasi fiabesco, dal quale emana una sensazione accogliente ed amica. Poco dopo, il sentiero sembra andarsi a frangere su un masso, ma in realtà entra in un tunnel naturale formato da due ciclopici blocchi addossati l'un l'altro.
Il fondovalle, per quanto coperto dal bosco, appare sempre più sassoso, segno di un passato assai travagliato, scandito da grandi, periodiche alluvioni che hanno più volte devastato la valle.
In località Promegn si trova una presa per la captazione dell'acqua a scopi idroelettrici. In questa zona di grandi massi si trovano degli affioramenti di Pietra ollare che erano "coltivati" dai montanari locali per estrarre la preziosa e soffice pietra che, poi, era lavorata al tornio per ricavare recipienti, i cosiddetti laveggi.
Il piacevolissimo cammino nel maestoso bosco ci porta a traversare un torrente secondario mediante una lunga passerella. Una volta sulla sponda opposta, la prosecuzione appare un po' incerta: occorre comunque salire subito verso sinistra rimontando il sassoso sottobosco finché la traccia, comunque sempre presente, si fa unica e più marcata.
Si sale lentamente e si giunge a lambire quel che resta delle dimore di Besarden, uno dei più importanti alpeggi della valle, oggi in completo abbandono. Le mura in pietra a secco sono ormai ricoperte da un fitto strato di muschi.
Dopo questa località si prosegue nel bosco traversando qualche radura fino a sbucare sui più aperti pendii erbosi di Tambò. Rientrati nel bosco, la salita procede dolcemente passando altre località, fra le quali il Sass del Paron ove si trova una lapide che ricorda una guardia confinaria deceduta quassù.
Ancora un ultimissimo sforzo e i quattro chilometri che separano Provesc dalla meta si concludono presso l'edificio del Rifugio Miralago che sorge a poca distanza dalle rive del Lago di Cama.
Al lago di Cama, smeraldo celato in Mesolcina.
Per quanto geograficamente associata al Ticino, la Valle Mesolcina, che dal Passo del San Bernardino scende quasi rettilinea verso Sud, fa parte del Canton Grigioni. Con le valli Bregaglia e Poschiavo è questa la terza area di lingua italiana dei Grigioni, a maggioranza tedescofoni.
E' probabilmente quello che resta della grande espansione che questo potente cantone ebbe nei secoli passati e che arrivò a comprendere l'attuale provincia di Sondrio con Valtellina e Valchiavenna, quest'ultima parallela orientale alla Mesolcina. Non è forse un caso se tutte e tre le aree a lingua italiana si trovano isolate fra di loro e dalla nazione elvetica da tre importanti valichi alpini, il San Bernardino, il Maloja e il Bernina.
Un non impossibile tunnel stradale fra Valchiavenna e Mesolcina aprirebbe un importante collegamento fra due grandi bacini imbriferi ed orografici. In linea d'aria, infatti, la distanza fra le due aree alpine è brevissima.
Anche la Mesolcina, come le vicine vallate ha un aspetto caratterizzato da alti e ripidi fianchi sui quali si affacciano molto più in alto del fondovalle, le soglie sospese di valli affluenti. Generalmente il tratto che collega queste soglie sospese alla piana di fondovalle è incisa da profonde e strette forre oppure, ove l'acqua non è riuscita a scavarsi una via, da alte cascate.
Passando rapidi con l'auto è quasi impossibile percepire la presenza di queste valli che, per quando abbastanza piccole, sono da secoli sede di alpeggi e attività agro-pastorali.
La Val Cama, posta poco dopo l'imbocco e sulla sinistra orografica della Mesolcina, è forse la valle più ampia ed importante.
Il suo spartiacque confina con la lunghissima Val Bodengo che scende verso la Val Chiavenna sboccando alle spalle di Gordona. Per quanto senza un tunnel per secoli gli abitanti dei due versanti hanno mantenuto strettissimi contatti percorrendo i sentieri che collegavano il bacino del Mera con quello della Moesa. Mese in Italia e Mesocco sul versante di là indicano nell'assonanza dei nomi un consolidato stato di collegamento che avveniva principalmente tramite il Passo della Forcola.
Caratteristica delle due vallate è anche la tradizione dei crotti, le celebri, caratteristiche "cantine" naturali, ricavate sotto grandi blocchi di paleofrane, tant'è vero che proprio fra Cama e Bodengo si sviluppa il "Sentiero dei Crotti" recentemente segnalato e reso fruibili agli escursionisti. Il percorso utilizza la Bocchetta del Notaro, fra Bodengo e Cama, altro valico assai utilizzato. Il toponimo non è riferito ad un fantomatico notaio che esercitava sui due versanti, ma, comunque a qualcosa di simile: il "noudé" era colui che teneva la "noeda", e cioè annotava il numero dei capi di bestiame sugli alpeggi sparsi fra le due valli.
Naturalisticamente, la Val Cama è veramente un piccolo gioiello. La sua conformazione molto particolare, stretta a profondo canyon all'inizio e poi brevemente aperta contro la serrata muraglia di vette dello spartiacque, la rendono di notevole interesse paesaggistico. Ci troveremo a passeggiare in un ambiente poco consueto, impregnato di atmosfere "diverse", dall'impressionante gioco di luci ed ombre della forra al bosco, dal torrente con le sue pozze smeraldine alla dimensione minerale delle rocce e dei grandi macigni. Chiude la rassegna il meraviglioso ed ampio Lago di Cama, gemma dai riflessi tranquilli e riposanti, inaspettata fra queste dirupate e rocciose montagne.
La gita si svolge su sentiero ben segnalato nel primo tratto e solo nella parte finale, a volte, il tracciato si perde un po' nel sassoso sottobosco. Tuttavia non vi sono mai reali problemi di individuazione del cammino che, con un po' d'attenzione, si riprende facilmente anche se lo si è momentaneamente perso.
Meteo:
Domenica sino al primo pomeriggio ancora perturbato sui rilievi alpini e prealpini, con qualche rovescio e locale temporale. Poi in miglioramento. Altrove poco nuvoloso. Temperature in lieve calo. Venti in Pianura deboli variabili, in montagna moderati, dapprima da sudovest poi da ovest. Lunedì ancora instabile sui rilievi con qualche rovescio nel pomeriggio, ma prevalentemente poco nuvoloso e asciutto altrove.
http://www.arpalombardia.it/meteo/bollettini/bolmet.htm
http://www.ticino.ch/guardaTicino/meteo.jsp
5 commenti:
IL 'GRANDE CHENIO'
MI RACCOAMNDO VOTATE IL QUESTIONARIO!
METEO LOMBARDIA
BOLLETTINO METEOROLOGICO PER LA LOMBARDIA
EMESSO GIOVEDÌ 19 LUGLIO 2007 ALLE ORE 13
PREVISIONE PER DOMENICA 22 LUGLIO 2007
Stato del cielo: fino al mattino su Alpi e Prealpi addensamenti sparsi, altrove poco nuvoloso o localmente nuvoloso. Dal pomeriggio graduale attenuazione della nuvolosità.
Precipitazioni: sui settori alpini e prealpini e localmente sull'alta pianura rovesci sparsi, anche temporaleschi, possibili fino al primo pomeriggio; altrove assenti.
Temperature: minime stazionarie o in lieve calo, massime stazionarie.
Zero termico: inizialmente intorno a 3900 metri, in leggera risalita.
Venti: in pianura deboli occidentali con temporanei rinforzi, in montagna deboli o moderati dai quadranti occidentali.
Altri fenomeni: afa moderata, in leggera attenuazione
Ahiahiahi... il sondaggio ha un errore... Che vuol dire "diverente"? Si intende "divertente" o "digerente"?
Grande Chenio, aiutaci tu!
Si è un errore, si intende "divertente". Purtroppo ll sito di amministrazione non mi consente di modificare i testi dopo la partenza dei sondaggi, forse xche' qualcuno li manipola !!! ricordate il periodo elettorale ?
IL 'GRANDE CHENIO'
Ci si vede domenica!
ciao
dal sito web dell'Ufficio federale di meteorologia e climatologia di
www.meteosvizzera.ch
per domenica previsto al Sud delle Alpi :
parzialmente soleggiato e min 17° e max 28°
ciao
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