Appunti di viaggio (Silvia): Omegna, Pettenasco, Orta, Gozzano


Ci troviamo a Garibaldi alle 8:40 e, dopo avere scoperto che il grande Chenio ci ha dato buca all'ultimo causa malattia da raffreddamento (sic!), partiamo col treno delle 9 per Domodossola e, viaggiando con le bici nel corridoio dello scompartimento perché il reparto bici è già pieno, arriviamo alla stazione di Verbania-Pallanza, vecchia conoscenza di altri giri sul Lago Maggiore (tra cui un lunghissimo giro in bici della parte settentrionale del lago -Luino-Pallanza- …quasi 100km!).

Grazie alla buona memoria di Salvo, prendiamo la statale che passa per Gravellona Toce e, dopo una lunga serie di centri commerciali e outlet che farebbero la gioia di qualsiasi patito dello shopping, arriviamo ad Omegna, all'estremità nord del Lago d'Orta, un paesino con un centro caratteristico ed antico, una bella chiesa romanica e un lungolago con un rispettabile monumento ai caduti e un bel panorama. Dopo un giretto e qualche scatto, prendiamo la piacevole strada che costeggia il lago da nord a sud sulla riva orientale e permette di ammirare begli scorci del lago e molte spiaggette private di ville.

Arriviamo nei pressi di Pettenasco dove Salvo ci mostra la passeggiata vicino al campeggio e il posto dove in una gita precedente lui e Canio avevano fatto il bagno (ora fa già troppo freschino per il bagno…): le acque di questo lago -quasi interamente balneabile- ci paiono veramente trasparenti e limpide..

Mangiamo in un baretto sulla riva del lago a Pettenasco per poi avere il tempo di visitare con calma Orta, dove ci dirigiamo subito dopo pranzo. La strada finora era abbastanza ondulata ma non pesante, anche se ora inizia a fare abbastanza caldo data l'ora e il sole..

Lungo la strada ammiriamo (oltre ad un bell'asinello che farebbe la gioia di Canio sia per le foto sia per un eventuale pranzo) la moresca Villa Crespi e passiamo vicino ad innumerevoli autobus di turisti che vengono a visitare Orta.

Arrivati nel centro di Orta, parcheggiamo le bici proprio nel lookout davanti all'isola di San Giulio e facciamo una "vasca" a piedi per il paese. Orta è davvero molto particolare, sembra proprio di tornare indietro nel tempo.. soprattutto la piazza principale è molto bella, così come la chiesa in alto alla gradinata e il giardino del Comune. E' anche un paese molto turistico (ci sono alcuni souvenir di dubbio gusto :-)) e affollato soprattutto di tedeschi ma cmq piacevole, almeno in questa stagione.

Dopo averlo visitato riprendiamo la strada lungo il lago, un po' spaventati dagli avvisi di Salvo sulle future salite, ma con un po' di affanno riusciamo ad arrivare a Gozzano, dove partirà il treno di ritorno.. siamo perfino in anticipo e facciamo quindi un giro per il paese, il centro è piccolissimo (una piazzetta con un bar e una cappelletta) ma c'è un complesso di un castello in posizione sopraelevata; del castello sono rimaste solo le mura, ma c'è una chiesa antica dove stanno battezzando dei bambini: pare che il paese sia tutto qui, carabinieri compresi, il resto delle strade è quasi vuoto..

Arrivati alla stazione, prendiamo un gelato in un pub vicino e partiamo in orario prendendo uno dei pochi treni che passano per questa linea (17:07); l'unico cambiamento di programma avviene a Novara, dove, al posto del sovraffollato treno proveniente da Torino previsto dal programma di Canio, saliamo su un altro trenino semivuoto, che arriverà solo 10 minuti dopo a Lancetti.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

IL GRANDE CHENIO

Rosa,
complimenti per gli appunti di viaggio, puntuali e precisi, mi sembra di essere stato presente anch'io :)

Non leggo quei bei commenti 'pittoreschi' su incontri occasionali di altre gite, ma per questo penso che debba attendere i commenti di Ciccio e Mario!!!

ciao

Mario ha detto...

Solo un paio di note.
1. La tanto decantata cameriera del baretto di Pettenasco si e' invece personificata in un bel maschietto con attillatissima maglietta bianca e occhiali alla Elton John. Un breve sondaggio tra di noi lo ha classificato come seguace di Freddie Mercury...

2. A Gozzano la cameriera del bar vicino alla stazione si e' cambiata d'abito un paio di volte nel tempo che noi siamo stati li'... Un vestito per ogni tipo di consumazione servita?

3. Questa volta, quando abbiamo chiesto indicazioni, nessuno ci ha detto:"ma siete in macchina?" Forse perche' eravamo a cavallo delle nostre fiammanti mountain bike?

Anonimo ha detto...

IL GRANDE CHENIO

Ciccio , adesso manca solo il tuo commento!


ciao

Anonimo ha detto...

IL GRANDE CHENIO

Ragazzi, sono sempre dell'opinione che dei commenti 'piccanti' manchino!!!

Silvia ha detto...

He he.. scusate, non sapevo che ci volesse la sezione gossip nel resoconto! :-))

Mario ha detto...

Silvia,

il grande Chenio vuole per forza farci dire che siamo stai colpiti dalla cameriera del bar di Gozzano (e non perche' si cambiava d'abito e neppure per il bellissimo SUV posteggiato davanti...). Ma siccome ci ha dato buca non glielo diciamo!!! :)

OrtaBlog ha detto...

Complimenti per gli appunti di viaggio! La prossima volta che verrete da queste parti visitate il nostro blog ortablog.blogspot.com

Anonimo ha detto...

IL GRANDE CHENIO

Ma allora il blog lo legge qualcuno!

Questo mi fa piacere!

ciao

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