APPUNTI DI VIAGGIO - BICICLETTA CHE PASSIONE 10 AGOSTO 2008

GITA CICLISTICA DA VARESE A SESTO CALENDE


Ormai il ghiaccio è stato rotto e quindi si organizza un'altra gita in bici con il popolo ferrato: il libanese,ildorico e Sabrina.

L'idea iniziale è quella di recarci in Svizzera entrando da Ponte Tresa e poi passando per Morcote scendere fino a Chiasso, ma purtroppo all'ultimo momento riscontriamo sul sito delle FS che il collegamento da Varese a Porto Ceresio è gestito con autobus e che non viene effettuato trasposto biciclette.
I dettagli della gita li potete leggere seguendo il link in calce:
http://www.curiosandi.com/2008/08/domenica-10-agosto-2008-gita-in.html
Panico, per rispettare i requisiti funzionali, dettati dal libanese, nessuna salita e visita a paesi, non ci resta che modificare il programma; e ricorriamo alla nostra amica Silvia, organizzatrice di prim'ordine, che ci suggerisce la ciclabile lombarda dei laghi, di cui noi scegliamo di fare il tratto Varese-Sesto Calende.
Per approfondimento sulla ciclabile dei laghi:
http://www.bicitalia.org/laghi/index.htm
Questa volta la partenza è dalla stazione di Porta Garibaldi, presso le macchinette gialle,l'orario è da pensionati, 08:15, ma la bici è la bici!
Alla gita si aggiunge un amico del libanese, a cui il dorico presta la fida bici color bianco antico, un gioiello di tecnologia restaurata un paio di anni fa a cura del dorico.
Quindi questa volta siamo in quattro, come dire i quattro moschettieri, per cavalleria direi Sabrina impersona D'Artagnan, il libanese ed il dorico per la mole, si contendono il ruolo di Athos e di Porthos, a Giovanni, non resta che Aramis.
Come avrete notato, nessuna notizia de ilBicicultorista, e pensare che in settimana mi aveva dato l'adesione, peccato.
Arriviamo a Varese in perfetto orario e cerchiamo un bar, indico la strada verso il centro della città e giungiamo nella zona pedonale dove troviamo un bel bar che ci ispira e qui, down town Varese, ci sediamo comodamente ai tavolini per consumare la nostra colazione.
Chiediamo informazioni al cameriere sulla strada, ma questi ci risponde che è solo da due mesi a Varese, a quel punto giunge in soccorso la propietaria, una arzilla signora della stessa età delle insegne e delle vetrine stile liberty che adornano la facciata del bar, molto gentilmente ci spiega la strada e ci augura una buona gita, non c'è nulla da dire, veramente impeccabile, complimenti.
Inforchiamo le bici e sempre con Sabrina " a la tête du peloton " ci dirigiamo verso il lago di Varese, dove dobbiamo incontrare la nostra pista ciclabile.
Come sempre in questi frangenti agli incroci abbiamo sempre paura di sbagliare strada, il libanese si improvvisa cartografo e da delle spiegazioni della destra e della sinistra che fanno paura, noi le ignoriamo e alla fine raggiungiamo Schiranna da dove prende il via la ciclabile.
La ciclabile è molto bella, tutta pianeggiante, la pista è di cemento larga ca un metro a 80, nei tratti all'interno del bosco è di asfalto.
Devo consigliare caldamente questa ciclabile, che se non erro costeggia tutto il lago di Varese, complimenti all'amministrazione che l'ha realizzata, spero che ilCompagnogiorgio sia d'accordo.
Il nostro giro, ad un certo punto dovrebbe lasciare la ciclabile, solo che noi facciamo un paio di errori, il primo prendere per Biandronno, direzione sbagliata che ci fa fare un bel percorso circolare giungendo nuovamente al punto di partenza, e poi chiedere ad un locale la strada per Sesto Calende. il locale, ci indica la sua strada, che non è quella indicata dal nostro percorso, e questo è il secondo errore, ma lo scopriremo solo in seguito.
Il libanese pedala con snellezza, anche Giovanni si difende bene, Sabrina va come una lippa e se incontriamo delle leggere pendenze le supera con un'andatura " endanger " da far invidia.
Quindi, seguendo il suggerimento del locale, abbandoniamo la pista ciclabile e puntiamo su Ternate, mentre avremmo dovuto proseguire per Monate e costeggiare l'omonimo lago.
A Ternate, siamo sulla piazza principale, qui vediamo due ciclisti, non certo dei fulmini di guerra, e chiediamo la strada per la nostra meta finale, anche questi ci dicono la lora strada, che è differente da quella del locale che abbiamo incontrato a Cazzago-Brabbia, naturalmente, approfittiamo anche per avere informazioni su dove mangiare, ci suggeriscono una trattoria ad Osmate, che dobbiamo incontrare lungo la strada.
Chiediamo se ci sono salite, la risposta è significativa, ci sono tre salitelle da 800/900 metri abbastanza pedalabili, al massimo si possono fare a piedi, e comunque con i cambi non c'è problema, peccato che solo il libanese dispone di bici con cambi, Sabrina , il dorico e Giovanni hanno tutti bici rigidamente SENZA CAMBI.
Non importa si parte verso le tre salitelle ed Osmate.In effetti i nostri mentori avevano ragione, incontriamo tre e dico tre salitelle ed alla fine dell'ultima, posta sul colle di " hors catégorie " troviamo il paese di Osmate e la trattoria suggeritaci, non ci sognamo nemmeno di verificare se ce ne siamo altre, vediamo solo che è aperta , parcheggiamo le bici ed entriamo.
Prendiamo posto nel giardino ed attendiamo il cameriere per il menù, il posto è carino , piccolo ma ben organizzato, attendiamo la fine per dare il giudizio definitivo.
Il cameriere ci spiega che la trattoria è specializzata in piatti a base di pesce di lago e ci suggerisce l'antipasto della casa, quattro portate composte da gamberi di fiume alla catalana, tartara di salmerino , fritto di lavarello e persico e per finire persico gratinato; la cosa ci convince e prendiamo l'antipasto e poi sentiamo i primi, tra cui scegliamo le trofie con pesto arabo e conchiglioni con lavarello ; qui il cameriere fa un'affermazione che ci lascia perplessi, infatti afferma che ' per il resto ci pensiamo dopo, anche perchè siamo ad una ordinazione importante', e non riusciamo a capire se l'importanza è da attribuirsi all'abbondanza dei piatti od al budget raggiunto, con questo dubbio esistenziale attendiamo l'arrivo delle portate.
Lascio la descrizione dei piatti ad altra pagina dedicata, qui voglio solo ricordare che le portate sono tutte molto buone e, per gola, chiediamo anche la lista dei secondi e scegliamo due piatti da dividere, per la precisione, filetti di persico alla milanese con patate al forno e radicchio e per finire sandra in carpione, sempre con patate al forno e radicchio.
Tutti piatti molto buoni, a questo punto il nostro giudizio sul locale è positivo e devo dire che suggerisco di organizzare una uscita fuori porta per visitarlo nuovamente, anche qui il nome del locale non lo riporto, sarebbe pubblicità, per chi volesse può scrivere per info alla casella mail: info@curiosandi.com , non chiedete al libanese, non lo ricorderà di sicuro.
Dimenticavo, la spesa più che abbordabile!
Qui apro una parente, solo effettuando la ricerca sul web, sono riuscito a capire che pesce sia la sandra, in effetti il nome è : LUCIOPERCA (detto Sandra), alla faccia di Cartagine e di tutti i Cartaginesi.
Comunque per approfondimento:
http://www.iii.to.cnr.it/pesci/
Decisamente soddisfatti del locale inforchiamo le bici e giù per la discesa, attraversiamo il paese di Osmate, sfioriamo il lavatoio indicatoci dai ciclisti di Tercate, tenete a mente questo particolare, e via più veloci delle lippe per la lunga discesa giungiamo al paese di Cadrezzate, qui incrociamo una guardia svizzera/padana volontaria che dirige il traffico ad un terribile incrocio con strade strettissime e senza visibilità.
Alla guardia chiediamo la strada per Sesto Calende, e con sorriso beffardo ci risponde che avremmo dovuto girare a sinistra al lavatoio di Osmate, mannaggia!
Coll'animo triste e col cuore in gola per lo sforzo nell'affrontare la salita torniamo sui nostri passi e raggiungiamo il famoso lavatoio, e qui notiamo che l'indicazione per Sesto Calende c'era, ma sul muro opposto alla nsotra direzione precedente, e come avremmo mai potuto immaginare che quella doveva essere la nostra deviazione, misteri che mai avranno risposta.
Foto di rito sotto il cartello indicante Via Roma, e giù a capofitto verso la nostra meta.
Anche qui, fortunatamente ci attende una bella discesa lunga e anche a tratti ripida, che ci fa scorrere nel vento e godere della fresca aria che spostiamo al nostro passaggio, alla fine eccoci a Sesto Calende, sono appena le 16, abbiamo fatto tutto il giro, e secondo me anche un po' di più in un battibaleno.
Il treno è alle 17:44, abbiamo tutto il tempo per girare per il centro del paese, visitare la piazza, e girovagare per il lungolago; il paese ci lascia una bella impressione come anche il Ticino che in quel punto è molto ampio e costellato di belle ville con giardini significativi.
Per ingannare l'attesa ci rechiamo ad un giardino pubblico, subito dopo il ponte auto/ferroviario e ci stendiamo sull'erba a riposare.
Il dorico effettua un sopralluogo, per verificare la possibilità di scendere in acquauno, ma purtroppo incappa in cartelli che definiscono il litorale NON BALNEABILE, peccato.
Il giardino è pieno di gente, gruppi armati di barbecu dove hanno cotto ogni tipo di alimento, e notiamo che , a dispetto dei cartelli, ci sono molte persone in acqua, ma questa è un'altra storia.
Attendiamo l'orario di partenza del treno dormendo o leggendo fumetti (il libanese) e verificando sul contachilometri l'effettiva distanza percorsa, che alla fine risulterà importante, infatti circa 62 km, a furia di chiedere la strada ai locali abbiamo in pratica raddoppiato il chilometraggio previsto!
Non fa nulla, ci attende l'ultima fatica, quella di indovinare dove possa essere la pilotina del nostro treno, che questa volta, nemmeno c'é!
Carichiamo le bici sulle piattaforme e cerchiamo di ingombrare il meno possibile il passaggio dei viaggiatori, questi treni definiti con trasposto bici ogni tanto riservano di queste amene sorprese.
Senza troppi intoppi raggiungiamo Milano Centrale ed anche questa gita è stata fatta, devo dire che ci siamo divertiti molto di più dell'altra volta, le gambe hanno risposto benissimo e sicuramente, mangiato meglio!!

Alla prossima! ciaoooooooooooooooooooooo

MENU' COMPLETO

"Honi soit qui mal y pense!"

Antipasti

- Fritto misto di di pesci di lago (persico e lavarello)

- Gamberi di fiume alla catalana

- Tartare di salmerino con insalatina

- Pesce persico gratinato con pomodorini e trevisana

Primi

- Trofie al pesto arabo

- Conchiglioni con lavarello

Secondi

- Persico alla milanese con patate e radicchio ed uva passa

- Sandra in carpione con patate e radicchio ed uva passa


Colazione down town Varese

Passarella sul Lago di Varese



Quando le grandi opere erano una cosa seria



Quando le strade si chiamavano Via Roma, i Corsi Vittorio Veneto, i Viali della Vittoria e le Piazze Trento e Trieste.






2 commenti:

Lorenz ha detto...

per vostra fortuna, ieri non sono venuto.... siamo andati al parco nord in tarda mattinata e mi è esplosa la camera d'aria della ruota posteriore!!!! Pensa se dovevate poi portarmi in canna!!!?

Anonimo ha detto...

ILGRANDECHENIO

alla faccia Lorenz, ma quanta forza hai nei polpacci?
Sei tornato ai tempi di Rad Dynamite???

ciaoooo

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