Dopo pochi chilometri dal 'confino' notiamo altissime barriere anti rumore ai bordi dell'autostrada e 'svizzeramente' dopo un po di tornanti da vomito arriviamo a Carena. La Svizzera è sempre la Svizzera ... ampi parcheggi gratuiti all'inizio del piccolo borgo con pulitissimi cessi a disposizione degli automobilisti, qualcuno approfitta
subito troviamo le indicazioni per il sentiero, oooo il tempo di percorrenza è preciso !!!!!
si inizia la salita, la prima ora è stata dura alcuni tratti sono al sole e inoltre siamo fuori allenamento
poi il paesaggio cambia diventando decisamente alpino è la camminata è piacevole
e qui iniziamo a raccogliere qualche souvenir
arriviamo all'Alpe Croveggia poi all'Alpe Gesero dove troviamo un rustico rifugio di proprietà della Unione Ticinese Operai Escursionisti (UTOE), poco dopo troviamo un ruscelletto dove desiniamo.
Dopo il pranzo riprendiamo il percorso, incontriamo delle trincee costruite durante la 2a guerra mondiale (anche gli svizzeri si preparano per la guerra !!! ) e qui un canton-ticinese con il quale chiacchieriamo sul luoghi, le trincee e il militare .... un'altra oretta di cammino e arriviamo a Sasso Guidàiniziamo quindi una lunga discesa, toccando il piccolo borgo di Piano Dolce dove grazie alle indicazioni di un canton-ticinese con un grosso tubo nero sulle spalle (!!!!) proseguiamo per Melirolo, ancora discesa .... due giganti con zaino e un'enorme telo sopra ci raggiungo e superano ad una velocità doppia della nostra ( avranno avuto i tendini d'acciaio ), poi finalmente arriviamo alla macchina abbastanza sfatti.
Durante il ritorno passaggio rapido alla frontiera e culmine della gita all'arrivo a casa di 'Chenio' con orgasmo della nostra guida elettronica: aarriiivoooo ....
alla prossima, degustazione dei funghi permettendo .....
2 commenti:
Ragazzi,
che dire, sono al pezzo per preparare un bel 'commento' agli appunti di viaggio dell'ultima uscita di TREK effettuata in terra Svizzera!
La tabella di marcia non è stata rispettata a causa del ritardo di Ciccio, di solito è puntuale, e non si capisce cosa abbia combinato, alle nosttre domand eha risposto in maniera evasiva !
Bene, a questo punto l'equipaggio base, ha preso posto nella Trek Mobile che pilotata da Mario è partita verso la meta.
Viaggio tranquillo, non abbiamo trovato traffico sulla strada e nemmeno alla dogana svizzera, dove bollinomuniti siamo entrati senza troppi patemi e perdite di tempo.
Eccoci finalmente a Carena, parcheggio con servizi annessi e partenza per la gita.
La segnaletica è di tipo svizzero, molto presente e puntuale, con indicazioni di tutti i tipi, bellissimo.
Partiamo con un leggero affanno e sotto il sole per il primo pezzo, poi siamo in mezzo ad un bellissimo bosco e poi in quota , 1700 metri ca, ampi panorami e prati estesi.
Direi che la gita è una delle + belle di quelle affrontate da noi
Pranzo al sacco, ci mettiamo all'ombra di un bell'albero, ma poi ci spostiamo, all'ombra fa frescolino!
Nel proseguo troviamo delle trincee scavate daill'esercito svizzero durante la seconda guerra mondiale a presidiare il confine con l'Italia!
Qui abbiamo una lunga conversazione con un svizzero-ticinese che ci racconta quasi tutto sull'organizzazione dell'esercito svizzero, quattro mesi di militare a venti anni e pio un richiamo di tre settimane ogni anno fino al compimento dei quarantadue anni; che dire all'inzio una piaga, ma dopo diventa come la festa dei coscritti!
La cosa strana è che, negli intervalli temporali tra le esercitazioni, ti porti a casa il fucile e le munizioni....evvai!
Rientriamo attraverso un bel bosco di betulle che avrebbe fatto la gioia del signor Ikea e troviamo una bellissima penna di rapace, forse poiana o giovane di aquila reale, i nostri ornitologi ci confermano.
Facciamo anche uno strano incontro, due elfi del bosco, carichi di zaini e tendoni non meglio identificati, ci raggiungono in discesa e ci superano di gran carriera, saltavano sulle gambe elastiche, forse non erano normodotati!
Alla fine,stanchi ma felici raggiungiamo il parcheggio dove al sole, ci attende la Trek Mobile, oggi è stata dura, un bel giro lungo e faticoso.
Partiamo in discesa, e Mario si scatena nei tornanti come in una corsa rally, le auto che incontriamo, due per la verità, si accostano per farci passare, in effetti un'auto targata Italia con tre loschi individui a bordo, è meglio non averla alle spalle !!!
E Via verso casa, autostrada non troppo trafficata e pennica di Ciccio, che per fortuna non russa!
Arrivo in perfetto orario e 'orgasmo' da navigatore:
'arrivatiiiiiiiiiii'
ciuz
Anche secondo me e' stata una delle piu' belle gite finora: forse l'altitudine (l'aria rarefatta puo' provocare visioni oniriche) ma c'erano scorci veramente stupendi! Poi anche il fatto di non avere incontrato nessuno (a parte i due elfi e il ticinese chiacchierone), i prati e i boschi di abeti e betulle, i funghi, il silenzio... be', rotto dai campanacci delle tipiche mucche svizzere (mi aspettavo di incontrare Heidi ma era ben nascosta!)
Che dire: mi sono portato a casa il ricordo di una bellissima giornata... e una faccia piu' rossa di un semaforo!
Senza tralasciare il "te lo avevo detto di metterti la crema solare" di Stefania quando sono rientrato in casa!
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Vorrei anche sfatare l'immagine del rallista: non ero che andavo veloce sui tornanti, erano gli autoctoni che andavano a rilento!
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