SI FA PRESTO A DIRE APPUNTI - CAMAGGIORE 26 OTTOBRE 2008

Giornata molto bella e soprattutto cielo terso e limpido. Si parte da Milano alle 08:00, tranquilli c'era il cambio ora legale vs solare!Rapidamente con la Trek Mobile raggiungiamo Dervio e qui chiediamo della Chiesa di San Quirico ad un aarzilla signora, che con dovizia di particolari ci indica la strada, da qui in poi attingiamo alla nostra guida.Si sale per una bella mulattiera in modo tranquillo, passiamo attraverso diversi borghi, alcuni attrezzatisissimi altri meno, fino a raggiungere Monte Basso, Monte Alto, dove sentiamo una radio a tutto volumo che ci diletta con canzoni d'epoca, 'Parlami d'Amore Mariù, ed ho detto tutto.Senza fare commenti, raggiungiamo Pratomagno e qui ci spingiamo su di un'altura pe rgodere il panorama, il tempo ci permette di ammirare il lago di Como e sulla sponda opposta il profilo del Monte Grona ed in lontananza il Crocione ed il Tramezzo, alcuni di queste cime ci hanno visti protagosnisti in altre escursoni.La salita procede tranquilla, ildorico, rimane indietro, un po' attardato, ma ormai anche nelle altre gite ha segnato un po' il passo.Riprendiamo il cammino, non sena aver ammirato le linee del Legnoncino e del Legnone, che si stagliano alle nostre spalle.Abbiamo anche modo di scambiare due chiacchiere con un valligiano, che ha un piccolo allevamento di capre, e ci spiega alcune tecniche di allevamento e di cura delle capre, tutta cultura.Riprendiamo il percorso e raggiungiamo un bellissimo pianoro che gradatemente sale verso Camaggiore. Qui Marietto scambia due chiacchiere con dei gitanti lombardi come lui e non se la finisce più di parlare con questi nostri occasionali compagni. La comitiva, giunta in auto, era composta da nonna, tre nipoti femmine sui 16 anni, due quarantenni, una ragazzina sui dieci anni, ed un marito, non abbiamo capito di quale delle quarantenni, nemmeno Marteitto è riuscito a svelare l'arcano.Con passo tranquillo arriviamo a Camaggiore, i nostri amici ci salutano, hanno la colazione al sacco, ma ci indicano la presenza di un 'ristoro', che vista l'ora, 12:30, ci solletica la fantasia.

Raggiungiamo il ristoro, vuoto, chiediamo se possiamo mangiare e ci dicono che non c'è problema, prendono l'rodinazione, polenta con brasato, Marietto, polenta con porchetta, il dorico, polenta e formaggi il begano.Ci sistemiamo e torna la sciura, dicendoci che dobbiamo attendere una mezz'ora, avevano le ordinazioni per l'una, e quindi la cucina è indietro.Facciamo buon viso e cattivo gioco, chiediamo il vino e ci spariamo i nostri panini, per ingannare l'attesa.Il vino, direte voi, la sciura ci porta un bottiglione da un litro e mezzo, infatti siamo in tre, mezzo per uno, fa esattamente un litro e mezzo!
Al termine della mezz'ora ecco apparire un piatto di legno, con annesso coltello, con una polenta enorme, ed in successione delle coppette col brasato, delle scaloppine con i funghi, ed un tagliere di formaggi da far paura. Ignoriamo il fatto di aver chiesto la porchetta, il dorico, e ci mettiamo a mangiare di lena, per il bere, già avevamo dato, ed ho detto tutto!Con Mareitto dividiamo i piatti di carne, e poi assaggiamo anche i formaggi del Ciccio, che piange lacrime di coccodrillo, dicendo che non avrebbe dovuto mangiare il panino, gli ha rovinato l'appetito.

Qui , devo dire, ildorico, mostra un fondo da grandi pianure, e piano piano cerca di non lasciare prigionieri, devo dire riuscendoci.Nel frattempo il locale, si va riempendo di locali, uno sembrava il Colombo dei Legnanesi, camicia a scacconi e gilet blu elettrico, barba incolta con pizzetto mefistofelico, gli altri erano più o meno sulla sua lunghezza d'onda.Seduti al tavolo giocano a carte e passano il tempo fumando e bestemmiando alla grande. Che vi devo dire, fino al pranzo tutto ok, ma dopo...

Ormai noi siamo alla fine e chiediamo il caffè ed il conto, quest'ultimo non divisibile per tre, ma che ci volete fare.Riprendiamo la marcia, la frazione è piena di villegianti della domenica e ci dirigiamo verso il successivo agglomerato attraverso una vecchia mulattiera inerbita.

Piano piano raggiungiamo la frazione e qui riprendiamo il bivio che ci deve condurre a Pratomagno.Il sentiero è a mezza costa, più alta che mezza, ma dopo un po' ci conduce alla meta.


Da qui giù in picchiato verso Dervio, dove dopo circa un'ora raggiungiamo la fedele Trek Mobile.Anche questa è fatta, alla prossima!!!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Il rifugio mi ha ricordato le osterie di paese di una volta: fumo, parolacce, consigli accorati del tipo: "se te giucavet el du', lu' el faseva mia scupa!"

Anonimo ha detto...

Marietto lo sa benissimo di chi era il marito: della signora con la tuta grigia!

Anonimo ha detto...

Marietto, non ho capito l'ultimo commento:
a) sai la soluzione
b) conosci biblicamente la sciura in tuta grigia
c) sai il nome dell'idrauilico della seconda sciura.

ciaooo

Anonimo ha detto...

risposta a)

sulla b) non mi pronuncio - sono un gentiluomo

c) non conosco il suo idraulico

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